A
Montegranaro il NO ha stravinto e, probabilmente, questo è dovuto alla presenza
di non uno ma ben due, e dico due, comitati per il NO. In ordine cronologico,
il primo ad affacciarsi sulla scena è stato quello benedetto da Forza Italia e
dal suo deus ex machina locale, il Rapagnanese volante col dono dell’ubiquità,
Remigio Ceroni. Il comitato montegranarese, composto prevalentemente dai
dissidenti gastoniani che furono artefici delle idi di marzo nostrane, con nomi
di spicco come Demis Ranalli, Niccolò Venanzi e nientepopodimenochè Jonata
Pagliaricci, il più loquace consigliere comunale mai apparso a Palazzo
Francescani, è stato determinante.
L’impego profuso dai congiurati del 2013 è stato molto e intenso e il
merito del risultato elettorale va certamente iscritto a loro: hanno fatto un
sacco di incontri, frequentatissimi dalle loro rispettive famiglie, una volta a
casa di uno, una volta a casa di un altro membro del comitato, consumando
quintali di costarelle di maiale. Hanno fatto banchetti per strada,
volantinaggio, manifesti, comizi, si sono girati porta a porta tutta
Montegranaro tanto che si sono guadagnati il diploma di Testimone di Geova ad
honorem. E tutto questo ha prodotto il risultato che sappiamo.
Bravi,
bravi, bravi! E bravi anche per la modestia di non comparire, di non fare
nemmeno un comunicato per prendersi la propria parte di merito. Questa è la
politica sana, quella che fa bene all’Italia. Ceroni deve essere davvero
orgoglioso di voi.
Luca
Craia
Nessun commento:
Posta un commento