Non si può
certo dire che Montegranaro non abbia problemi. Alcuni sono antichi, come il
centro storico che sta implodendo, altri sono nuovi a seguito del recente terremoto.
Montegranaro ha il municipio inagibile e questo è molto grave, perché toglie
credibilità all’Amministrazione Comunale qualora volesse forzare i privati a
mettere in sicurezza i propri immobili (cosa più volte affermata dallo stesso
assessore ai lavori pubblici, Aronne Perugini, almeno fino a quando è stato all’opposizione).
Il Comune di Montegranaro possiede, perché di sua proprietà, la chiesa forse
più amata dai Montegranaresi, il santuario di San Serafino che, dopo l’ultima
scossa del 30 ottobre in cui i calcinacci sono caduti sui fedeli a messa, è
stato chiuso e versa in condizioni preoccupanti, con il porticato staccato dal
corpo principale e la parete absidale gonfia e piena di filature importanti. Il
Comune di Montegranaro ha le scuole a rischio sismico elevato, ha le strade
tutte sconnesse, ha il centro storico distrutto, ha un’economia che sta
precipitando. In tutto questo la priorità è fare il marciapiede in viale
Gramsci.
Le crepe sulla parete di fondo di San Serafino |
Io non
riesco a capirlo, questo atteggiamento. Non lo capivo prima, quando ancora non
avevamo i danni del terremoto. Non lo capisco adesso. Eppure oggi leggo dal
Corriere Adriatico che si va vanti a testa bassa, con un’ansia da prestazione
da quindicenne alla prima esperienza. Si spenderanno un sacco di soldi, da qui
a pochi mesi, per un’opera che non serve e che non piace. E se è vero che parte
delle richieste dei commercianti è stata accolta, rimane la forte perplessità
del traffico deviato in piazza, anche se non costantemente. La piazza, sotto, è
vuota e la volta dell’ipogeo sottostante è stata forse danneggiata dal sisma.
Sono stati fatti i sopralluoghi prima di redigere il progetto?
A proposito
del progetto: l’anno scorso era definitivo e non si poteva cambiare, pena la
perdita dei finanziamenti. Poi è diventato provvisorio e sono state fatte
modifiche per accontentare i commercianti, ora apprendiamo che c’è ancora da
farlo, e lo faremo a breve. Ho come l’impressione che mi si stiano raccontando
delle frottole.
E alla fine
dei giochi, tra progetti definitivi, provvisori, approvati e da approvare, solo
le carte quanto costeranno? Perché il progettista va pagato, anche se è un
funzionario della provincia. Il progettista non fa i progetti gratis. Va pagato
anche se il progetto, poi, non lo si realizza. Non sarà anche per questo l’ansia
di fare quest’opera pubblica inutile a tutti i costi?
Luca
Craia
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