C’è da
pensare al miracolo: un portico che viene transennato perché lesionato dal
terremoto a cui, dopo pochi giorni, viene lasciato libero l’accesso o ha del
miracoloso o c’è qualcuno che non lavora come dovrebbe. È quello che capita al
Cimitero di Montegranaro: il portico della parte monumentale è stato chiuso con
transenne e nastro rosso e bianco immediatamente dopo la scossa del 30 ottobre.
Un atto di responsabilità, visto che la costruzione è stata danneggiata, anche
se non irrimediabilmente, e consentire l’accesso al pubblico potrebbe essere
pericoloso.
Ma si sa com’è
fatta la gente: una transenna si sposta, il nastro si scavalca. E così, dopo
qualche giorno in cui il divieto è stato rispettato, le transenne sono
diventate un deterrente poco efficace: spostate, il nastro strappato e la gente
che passa tranquillamente. Il problema, però, è che il pericolo è lo stesso
dell’immediato giorno dopo il terremoto, a meno che, appunto, non ci sia stato
un miracolo e la struttura si sia riparata da sola. Quindi, con le transenne
spostate, si mette a rischio l’incolumità della gente. La stessa cosa sta capitando
in alcune zone della parte più nuova, dove il terremoto ha aperto filature
profonde e addirittura staccato le scale dal pianerottolo. Anche lì le
transenne sono spostate e la gente passa tranquillamente.
Il cimitero
dispone di un servizio di custodia che dovrebbe vigilare anche su queste cose. Sarebbe
interessante sapere se i custodi hanno segnalato il problema al Comune oppure
se non l’hanno nemmeno notato. In ogni caso occorre intervenire, ferma restando
la maleducazione di chi ha spostato le transenne.
Luca
Craia
Nessun commento:
Posta un commento