Ognuno di noi ha
incontrato, prima o poi nella sua vita, almeno un pacifista col fucile. Chi non
l’ha ancora incontrato lo incontrerà.
Il pacifista col
fucile difende le classi più deboli contro l’arroganza del più forte, e per
farlo è disposto anche a impiccare il più forte, facendolo diventare il più
debole, ma questo poco importa.
Il pacifista col
fucile ce l’ha coi razzisti, specie quelli della sua stessa razza e per
dimostrare quanto i razzisti della sua razza siano razzisti cerca tutte le
fonti storiche che dimostrino quanto è stata bastarda nella storia la sua
razza.
Il pacifista col
fucile è animalista e difende gli animali a tutti i costi. Guai a fare del male
agli animali. Se ci provi, il pacifista col fucile è disposto a farti male.
Il pacifista col
fucile è ateo, e per dimostrare quanto sia ateo ce l’ha a morte con i
cattolici, i preti, i Santi, gli angeli e gli arcangeli. Ce l’ha anche col
Padreterno che, però, non esiste.
Il pacifista col
fucile è tollerante con tutte le culture, tranne che con la sua. Per
dimostrare, per esempio, che i Musulmani non sono cattivi, il pacifista col
fucile dimostra oltre ogni ragionevole dubbio quanto siano stati cattivi i
cristiani in passato.
Al pacifista col
fucile piace il Papa, ma solo quando dice cose che gli piace sentire.
Altrimenti il Papa è un pretaccio come un altro.
Il pacifista col
fucile vorrebbe buttare giù tutte le chiese e, quando a buttarle giù ci pensa
il terremoto, grida al mondo intero che bisogna ricostruire tutto meno che le
chiese. Il pacifista col fucile decide per tutti, pure per i terremotati.
Il pacifista col
fucile ha la verità assoluta e, nella sua tolleranza progressista, è
assolutamente intollerante. Se non la pensi come lui hai torto.
Se avete esperienze
con un pacifista col fucile, raccontatemi la vostra: la aggiungerò qui sotto.
Luca Craia
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