La
conseguenza prima e più notevole dell’esito del referendum è stata la decisione
da parte del Premier di dimettersi, decisione che è dettata da coerenza e
logica, vista la valenza politica che lo stesso Presidente del Consiglio,
stupidamente, ha dato al quesito referendario. Ma Renzi è solo la punta di un
iceberg che sta navigando verso acque troppo calde per non sciogliersi: il PD.
Il Partito Sedicente Democratico salva parzialmente la faccia solo grazie al
dissenso della sua minoranza che, almeno, mantiene un minimo di credibilità per
essersi schierata contro il Sì e contro il suo stesso segretario che, immagino,
dovrà dimettersi anche da questo ruolo oltre che da quello di Primo Ministro.
Valenza
politica al quesito è stata data anche a livello infinitamente più piccolo. Nel
corso della seduta del Consiglio Comunale montegranarese, per esempio, durante
la discussione dell’ultimo punto all’ordine del giorno, la mozione presentata
dal Movimento 5 Stelle per bloccare eventuali inceneritori di rifiuti sul
territorio comunale, è emerso molto chiaramente come esponenti del PD nostrani
abbiano dato valenza politica al referendum, arrivando prima a chiedere di
stralciare i riferimenti allo “sbloccaitalia”, strettamente connesso con la
riforma Renzi che avrebbe tagliato prerogative decisionali alle autonomie
locali, per poi giungere alla clamorosa astensione della Sindachessa che si è
posta addirittura in contrapposizione alla sua stessa maggioranza per tutelare
le ragioni della riforma Renzi.
Ora vorrei sentire
la Mancini, visto che il potere decisionale è rimasto nelle sue mani, cosa
pensa di fare con la mozione approvata. La riforma di Renzi, che il nostro
Sindaco auspicava, è miseramente naufragata di fronte alla volontà degli
Italiani di salvare la democrazia. Quindi decidere sull’eventuale costruzione
dell’impianto spetta al Comune che lei presiede e c’è una decisione del
Consiglio da rispettare. Come si regolerà la Mancini? È favorevole o no alla
costruzione dell’inceneritore, ora che il 60% dei Montegranaresi ha bocciato la riforma, con le stesse implicazioni politiche che hanno indotto alle dimissioni Matteo Renzi?
Luca
Craia
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