Oggi voglio
raccontarvi la storia di un uomo di mezza età che, con la sua Volkswagen
monovolume nuova fiammante e bella ingombrante, arrivò un giorno in viale
Gramsci e, non trovando posto per parcheggiare, si infilò nel primo buco libero
in cui ebbe l’impressione di poter entrare. Era l’angolo del parcheggio, di
fronte alla farmacia ma sul lato esterno del viale, e la macchina, bella
grossa, non ci entrò e rimase col sederone di fuori. Nel frattempo arrivò dal
lato del palazzaccio un furgone bianco, proprio mentre il nostro protagonista
si accorse di essere a sedere di fuori e decise di trovare un altro spazio.
Così l’uomo del monovolume fece retromarcia di colpo, senza guardare, e non
finì addosso al furgone che arrivava per un miracolo.
Accortosi
del furgone, l’uomo col monovolume, a malincuore, rientrò nel buco in cui s’era
infilato e lasciò che il furgone, salvo per miracolo, passasse. Poi rifece
retromarcia, stavolta senza andare addosso a nessuno e, in quel mentre, si
avvide che, dall’altro lato della carreggiata, dalla parte dei negozi, per
capirsi, si era liberato uno spazio. L’uomo con monovolume era un uomo furbo e
sapeva che, se avesse fatto tutto l’anello avrebbe rischiato di non trovare più
il prezioso parcheggio. Così si infilò contromano sul varco per invertire la
marcia e, sempre contromano, percorse alcuni metri dell’altra corsia per poi
fare tre o quattro manovre e mettersi nel bel parcheggio che aveva addocchiato
da lontano.
Lieto fine
per l’uomo del monovolume e un po’ meno per chi rispetta le regole? Nossignore,
ecco il godimento per chi queste cose le detesta: da lontano arrivò
strombazzando la macchina della Polizia Municipale e ne uscì un vigile
costernato che disse: “ma ti rendi conto di quello che hai fatto?”. Il furbo
uomo col monovolume si prese una bella multa e, per questa volta, trionfò buon
senso ed educazione.
P.S.: ve l’ho
raccontata a mo’ di favola, ma la storia è vera.
Luca
Craia
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