Si parla
ormai da diverso tempo del fantomatico “tavolo della legalità”, istituito presso la
Provincia di Fermo, al quale aderiscono diversi Comuni del Fermano nonché istituti
scolastici e altri Enti e Istituzioni. Il Tavolo servirebbe, nelle intenzioni,
a promuovere la cultura della legalità attraverso non meglio specificate
iniziative. È nato nel 2012 e, da allora, in quanto a risultati ha prodotto ben
poco, visto che la cultura della legalità è ben lungi dall’essere diffusa e, in
quanto a sforzi per promuoverla, al di là di singoli incontri e convegni, si è
fatto veramente poco se non andare in direzione contraria.
A tal
proposito ricordo i casi di Montegranaro e Monte Urano, comuni autodefinitesi “car
friendly” perché contrari all’uso della sanzione per punire chi viola le
regole, nella fattispecie quelle del Codice della Strada. Comuni talmente
friendly con chi non rispetta le regole e, quindi, ha un comportamento
contrario alla legalità, che l’ammontare annuo delle contravvenzioni elevate
sfiora il ridicolo. Ciononostante si vuole promuovere la cultura della
legalità. Quando si dice predicare e razzolare differentemente. Solo che la
semplice adesione a questa tavolata di amici costa 300 Euro all’anno solo di
iscrizione. Ora, non che la cifra sia astronomica, ma un minimo di coerenza
sarebbe auspicabile O, se proprio si vuole essere incoerenti, almeno che sia
gratis.
Luca
Craia
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