Se hanno un
pregio, quelli del PD, è la fedeltà. Sono talmente fedeli che sarebbero pronti
a sostenere qualsiasi cosa e il suo contrario purchè serva a difendere la
posizione ufficiale del partito. È una grande qualità, che fa di un partito un
partito forte, che può contare sempre e comunque su uno zoccolo duro, anzi,
durissimo che possa garantire la propria sopravvivenza politica e, soprattutto,
elettorale. È gente, quella del PD, che dopo aver fatto le barricate per
difendere le classi più deboli, oggi sale sugli scudi per difendere il proprio
partito, finalmente al governo, che massacra le classi più deboli. E lo fa con
una disinvoltura disarmante, come se fosse la cosa più naturale del mondo. E,
badate bene, non cambiare idea per intelligenza e ragionamento; è non avercela
proprio, un’idea, e farsela prestare dal segretario del Partito: si fa meno
fatica e prima o poi si vince.
La prova (perché
il sospetto lo avevo da tempo) che le cose stiano così l’ho avuta in questo fine
settimana. Sabato sera ho pubblicato sulla pagina Facebook del blog una foto,
scattata da un cittadino di Visso che vive in una roulotte perché deve accudire
i propri animali, che ritrae le roulotte, appunto, parcheggiate in uno spiazzo
di Visso. Le roulotte sono completamente incrostate di ghiaccio. La foto mi è
parsa molto esplicativa di come questa gente sia costretta a vivere per
mantenere uno spiraglio di vita per la propria città, non lasciando morire la
loro azienda e, quindi, una parte di quella economia che fa sì che una città
viva. Ho descritto la foto in modo molto diretto, come sono solito fare,
invitando il Presidente del Consiglio e il Presidente della Regione Marche a
passare una notte in una di quelle roulotte per rendersi conto se fosse giusto
o sbagliato il divieto di edificare casette di legno private e consentire a
queste persone un’esistenza un tantino più umana.
Il post è
diventato virale e in poco tempo ha raggiunto 1.600.000 persone, con 19.000
condivisioni, 2800 like sulla pagina e 600 commenti. La stragrande maggioranza
di quest’ultimi è solidale con i terremotati e indignata per le condizioni in
cui quelli che sono rimasti devono vivere. Poi ci sono i soliti razzisti che
sparano la scontata frase sugli immigrati in albergo e, infine, ci sono i
sostenitori a spada tratta del Governo, offesi dal post, che mi accusano di
mentire, di sfasciare, di essere irrispettoso delle istituzioni. Vai a vedere i loro profili e sono tutti attivi sostenitori del Partito Democratico. Addirittura un
sedicente Segretario del PD di un qualche paesino siciliano (avete capito bene,
siciliano, non della provincia di Macerata) mi minaccia di querela. E tutti a
difendere l’indifendibile, a sostenere addirittura che le casette ci sono o che
non si possono mettere perché non ci sono le fogne. Addirittura c’è chi afferma
che chi è rimasto lo ha fatto per libera scelta e che deve essere scemo a non
andare in albergo sulla costa, magari portandosi dietro le vacche, chissà.
Tutto volevo meno che politicizzare la questione. Però, se
serviva uno spaccato dell’Italia, lo abbiamo. La politica non più come impegno
per il bene comune ma come tifoseria, schieramento bendato, appartenenza cieca
a una fede. Se ci pensate, questo spiega molte cose su come ci siamo ridotti in
Italia.
Luca Craia
Nessun commento:
Posta un commento