Marco Rinaldi, Sindaco di Ussita |
C’è oltre un
metro di neve nell’area del Monte Bove. Ci sono centinaia di capi di bestiame
che non hanno più una stalla e muoiono di freddo. Ci sono i loro allevatori,
che necessitano di approvvigionamenti e che sono tagliati fuori dalle zone “vive”
(per usare un eufemismo) dalla copiosa nevicata. Già arrivare fino a Visso e
poi Ussita è complicato: la strada è percorribile ma sporchissima e pericolosa.
Le vie interne, che collegano i centri alle frazioni, sono bloccate.
Il Sindaco
di Ussita, Marco Rinaldi, è disperato: non ha i mezzi per raggiungere le
frazioni di Vallestretta e Casali, in particolare Casali. Ha chiesto l’intervento
dell’Esercito ma, al momento, entrambe le zone sono sostanzialmente isolate ed
è impossibile raggiungerle. A questo va aggiunto il pericolo valanghe. Un
dispaccio della Protezione Civile allerta su un forte rischio valanghe sul
Monte Rotondo e sui rilievi circostanti, cosa estremamente preoccupante in
quanto l’eventuale valanga rischia di precipitare sugli allevatori e le stalle
di Vallestretta. Una situazione surreale.
Le scosse di
stamane si sono sentite forte ma non è possibile se vi siano stati ulteriori
danni alle strutture del centro di Ussita e di Visso in quanto tutto è nascosto
dal manto nevoso. Suona amaramente ironica la battura di Rinaldi quando dice
che danni alle persone non ci sono stati perché le persone non ci sono.
Una zona
abbandonata dallo Stato e dalla Regione. Ci sono decine di persone che lavorano
e cercano di mantenere vivo quel territorio dimenticato dalle Istituzioni, e
non si riesce nemmeno a tenere percorribili le strade. Sono gravissime le
responsabilità che il mondo politico italiano e regionale si sta caricando
sulle spalle. Sono responsabilità che parlano di morti di animali e di
potenziali gravissimi pericoli per l’incolumità delle persone.
Luca
Craia
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