giovedì 5 gennaio 2017

Perugini l’autolesionista. E il piano antenne?



Ho sempre reputato Aronne Perugini una persona intelligente, anche quando mi minacciò temerariamente di querela, pensa un po’. È per questo che non capisco questo suo atteggiamento sulla questione dell’antenna Vodafone. Si vuole far male, evidentemente. Chi ha seguito la faccenda fin dall’inizio (ricordiamo che sono state raccolte centinaia di firma per bloccare il progetto del gestore telefonico) ricorderà bene come sono andate veramente le cose e si farà certamente una grassa risata sulle dichiarazioni dell’ex Presidente della Provincia di Fermo.
La questione dell’antenna Vodafone partì in sordina, ci accorgemmo di qualcosa perché iniziarono a lavorare, a San Liborio, con ruspe ed escavatori e la gente cominciò a chiedersi cosa stesse succedendo. Fu facile informarsi e capire cosa accadesse, così nacque la reazione popolare, che utilizzò dapprima queste pagine per poi, grazie all’interessamento dell’opposizione intera, vedere aprirsi una diatriba politica che svegliò l’amministrazione comunale fino ad allora dormiente. Infatti il progetto Vodafone era ben noto ai nostri amministratori che però, fino a che la questione non divenne nota, si guardarono bene di informare la cittadinanza o intraprendere qualche azione contraria.
Il 21 marzo 2016, l’Amministrazione Comunale dichiarava: “Non potendo impedire a norma di legge tale impianto, l'Amministrazione vigilerà̀ con estrema attenzione sulla corretta installazione e sull'entità̀ delle emissioni, con la cura dovuta alla tutela della salute pubblica”. Quindi, secondo Perugini & Co. on era possibile fare nulla. Fu a quel punto che l’opposizione, analizzando le carte, scoprì diverse difformità tra il progetto originale e quello che si stava realizzando, difformità che, a quanto pare, in sede di approvazione del progetto erano sfuggite e non erano state notate nemmeno una volta partiti i lavori. Non era stato mandato nessuno a controllare oppure chi c’era andato non aveva notato le discrepanze. Questa scoperta costrinse la Vodafone a fermare i lavori e a rimuovere il palo. Che l’Amministrazione Comunale non si fosse mai accorta delle irregolarità tanto che per fermare i lavori è testimoniato dal fatto che occorse convocare un Consiglio Comunale apposito per farla intervenire.
Se oggi non c’è un’antenna a San Liborio lo si deve all’opposizione che, in questo caso, lavorò allunisono, e alla Vodafone che ha avuto buon senso e ha rinunciato. L’Amministrazione, in questo particolare caso, ha solo demeriti e non si capisce questa smania di tornare sull’argomento da parte di Perugini. Una persona intelligente che fa una stupidaggine cerca di farla dimenticare, non la ricorda a tutti a ogni piè sospinto. Quello che non ricorda, invece, il nostro Perugini è che, in quel periodo, si promise di redigere velocemente un piano antenne. Sono passati mesi ma non se ne è parlato più. Come mai?

Luca Craia                         

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