Il porticato di San Serafino, foto pubblicate su L'Ape Ronza il 17 novembre 2016 |
Stamattina
anche il Corriere Adriatico, finalmente direi, si occupa della situazione della
chiesa di San Serafino. La domanda che si pone Pagliariccio è quella che su
queste pagine ci veniamo facendo già dallo scorso agosto, quando si
manifestarono le prime preoccupanti crepe che furono sostanzialmente ignorate dai
tecnici comunali che lasciarono la chiesa aperta al pubblico fin quando la
scossa del 30 fece capire a tutti quanta leggerezza ci fosse stata in quella
decisione. Quando riaprirà San Serafino?
La parete di fondo, verso il Campo dei Tigli, spaccata e spanciata. |
Io la vedo
molto scura. Vi spiego perché. Primo, la vedo scura perché, se si usa la stessa
solerzia e perizia utilizzate finora, visto quanto sopra e visto che, fino a
poco fa, i nostri amministratori affermavano tranquillamente che i danni
fossero lievi, fino a quando, foto alla mano, abbiamo dimostrato che tanto
lievi non fossero. Ma il motivo principale del mio pessimismo è un altro: i
soldi. Non ci sono soldi, questo è certo, a meno che non si prendano risorse
destinate ad altri interventi. Ma, vista la caparbietà con la quale si
perseguono obiettivi che sono prioritari solo nella testa dei nostri
amministratori, vedi viale Gramsci, se si vuole intervenire occorrerà attendere
che arrivino eventuali fondi per la ricostruzione post terremoto. E non è per
adesso. Quindi rassegniamoci: San Serafino riaprirà, forse, se non succede
nient’altro, tra qualche anno.
Luca Craia
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