Minimizza,
come sempre dall’inizio della crisi, la Regione Marche sul rischio
idrogeologico a cui, come se non bastasse tutto il resto, è sottoposta Visso.
Da Ancona fanno sapere che è tutto sotto controllo ma, visti i pregressi, io
tanto tranquillo non starei. È anche vero che lo zero termico pare si sia
assestato sulla giusta quota mantenendo la coltre nevosa compatta, è anche vero
che non ci sono state piogge torrenziali, ma sappiamo bene come sia bizzarro il
clima negli ultimi tempi per cui, con una situazione idrica comunque rischiosa,
bisogna stare bene all’erta e bene fa l’Amministrazione Comunale a prepararsi
per ogni evenienza.
Perché,
vedete, che a Visso ci fosse una situazione idrogeologica molto precaria lo si
sapeva da tempo, tanto che, nel 2015, fu presentato un progetto di soluzione
per le criticità legate a questo problema al Click Day 6000 Campanili del 2015,
quando furono assegnati ben 100.000.000 di Euro ai piccoli comuni per
finanziare interventi infrastrutturali. Visso, col suo progetto, arrivò primo a
pari merito con altri sette progetti su 3101 richieste in essere, ma il suo
progetto fu scartato perché troppo oneroso. Oggi ci troviamo a correre ai
ripari per una questione che poteva essere risolta già due anni fa.
La
contraddizione tra la realtà e quanto afferma la Regione circa la sicurezza dei
fiumi dell’area sta nel fatto che, a quanto pare, una delle difficoltà che
avrebbero impedito l’edificazione per tempo delle tanto sospirate casette di
legno, almeno a quanto afferma il Consigliere Comunale vissano Filippo Sensi,
sarebbe proprio il rischio idrico a cui sarebbero state soggette. Quindi il
rischio c’è, altrimenti le casette sarebbero già al loro posto. Forse. Fatto
sta che, ancora una volta, il Comune di Visso, come tanti piccoli comuni
italiani, viene lasciato solo a risolversi i problemi. E i problemi, come si
vede, non sono di piccolo conto.
Luca
Craia
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