martedì 24 gennaio 2017

Visso a rischio inondazione. Lo si sa dal 2015.



Minimizza, come sempre dall’inizio della crisi, la Regione Marche sul rischio idrogeologico a cui, come se non bastasse tutto il resto, è sottoposta Visso. Da Ancona fanno sapere che è tutto sotto controllo ma, visti i pregressi, io tanto tranquillo non starei. È anche vero che lo zero termico pare si sia assestato sulla giusta quota mantenendo la coltre nevosa compatta, è anche vero che non ci sono state piogge torrenziali, ma sappiamo bene come sia bizzarro il clima negli ultimi tempi per cui, con una situazione idrica comunque rischiosa, bisogna stare bene all’erta e bene fa l’Amministrazione Comunale a prepararsi per ogni evenienza.
Perché, vedete, che a Visso ci fosse una situazione idrogeologica molto precaria lo si sapeva da tempo, tanto che, nel 2015, fu presentato un progetto di soluzione per le criticità legate a questo problema al Click Day 6000 Campanili del 2015, quando furono assegnati ben 100.000.000 di Euro ai piccoli comuni per finanziare interventi infrastrutturali. Visso, col suo progetto, arrivò primo a pari merito con altri sette progetti su 3101 richieste in essere, ma il suo progetto fu scartato perché troppo oneroso. Oggi ci troviamo a correre ai ripari per una questione che poteva essere risolta già due anni fa.
La contraddizione tra la realtà e quanto afferma la Regione circa la sicurezza dei fiumi dell’area sta nel fatto che, a quanto pare, una delle difficoltà che avrebbero impedito l’edificazione per tempo delle tanto sospirate casette di legno, almeno a quanto afferma il Consigliere Comunale vissano Filippo Sensi, sarebbe proprio il rischio idrico a cui sarebbero state soggette. Quindi il rischio c’è, altrimenti le casette sarebbero già al loro posto. Forse. Fatto sta che, ancora una volta, il Comune di Visso, come tanti piccoli comuni italiani, viene lasciato solo a risolversi i problemi. E i problemi, come si vede, non sono di piccolo conto.
                                      
Luca Craia

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