La speranza
ha bisogno di essere rappresentata da cose tangibili, visibili, che possano
indicare come uscire da un brutto momento o come non caderci più. Nel caso di
Castelsantangelo Sul Nera, il piccolo comune in provincia di Macerata
durissimamente colpito dalla serie di eventi sismici recente, la speranza è
rappresentata da un fabbricato. Si tratta di un caseggiato costruito nel 1983
dalla ditta locale Sileoni e Ferranti, uno di quei palazzi bassi e lunghi
tipici di questa zona, destinati per lo più a seconde case, a dimore estive.
Questa costruzione, eretta trentaquattro anni fa, con normative antisismiche
pressochè inesistenti e certamente non aggiornate agli ultimi ritrovati della
tecnica e dell’ingegneria edile, ha retto perfettamente alle sollecitazioni
telluriche recenti che hanno avuto epicentro proprio nella zona, e a trent’anni
di altri terremoti. Ci sono piccole filature sulle tamponature e qualche danno
di lieve entità a livello dei tramezzi interni. Nel complesso l’edificio è
perfettamente agibile.
Sono due i
messaggi che questa piccola notizia, divulgata dalla pagina Facebook “Un aiuto
concreto per Castelsantangelo Sul Nera”, ci fornisce: uno è che in questo
fabbricato, dove sono ubicati diversi vani a piano terra utilizzabili per
attività commerciali, potrebbe essere il perno del rilancio, il luogo della
rinascita per la comunità del paesino. L’altro messaggio è ancora più bello e parla
di onestà e dedizione al lavoro. Non c’erano le stringenti leggi attuali nel
1983, ma la ditta costruttrice ha eseguito un lavoro destinato a durare nel
tempo e a resistere alle prove più dure, segno che il lavoro onesto paga e dà
risultati importanti. Soprattutto salva le vite umane. Più che la legge serve l’onestà.
Luca
Craia
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