Recentemente
i volontari di Arkeo che curano la chiesa di Sant’Ugo, pulendola,
controllandola e rendendola fruibile al pubblico, hanno notato un anomalo
deposito di materiale polveroso sul pavimento dell’antica ecclesia, in
prossimità delle mura perimetrali. Tale materiale, piuttosto copioso, risulta
essere una novità all’interno del bene, e ha fatto scattare immediatamente il
campanello di allarme. Contemporaneamente si è notato che l’affresco della
volta, di colore bluastro, sembra stia virando di colore. Anche questo elemento
risulta molto allarmante.
Immediatamente
allertato, il parroco, don Sandro Salvucci, ha dato incarico ai membri dell’associazione
di muovere immediatamente tutti i passi necessari per valutare quanto sta
accadendo e trovare le più efficaci e rapide soluzioni. Dopo un primo
sopralluogo, effettuato da me e dal Presidente, Graziella Marziali, insieme al
nostro tecnico di fiducia, l’ingegner Giovanni Leonardi, abbiamo formulato l’ipotesi
che si stia verificando una variazione nel microclima interno all’edificio, la
qual cosa sarebbe estremamente dannosa per la conservazione dei preziosi
affreschi.
Ho quindi
preso immediato contatto con la Soprintendenza di Urbino per chiedere un
sopralluogo urgente da parte di tecnici specializzati. Tale sopralluogo avverrà
nel corso della prossima settimana ma il timore, anche da parte degli esperti
di Urbino, è che la nostra ipotesi sia fondata. Attendiamo, per ora, gli esiti
della perizia e speriamo bene, ma se la situazione fosse quella paventata
occorrerà mettere in campo una soluzione rapida ed efficace.
Luca
Craia
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