Sembra sia
tutto pronto per il canonico carnevale quaresimale montegranarese: percorso,
carri, gruppi mascherati, matti assortiti, compresi quelli “de Montecò”. Pure i
soldi sono pronti, 6000 Euro circa per la festa mascherata di paese. La sfilata
partirà, come consuetudine, da piazzale San Liborio e arriverà in centro per
concludersi con la tradizionale esplosione di coriandoli e scorpacciata di
dolci. Tutto sicuramente molto bello e molto consueto.
Quello che
lascia perplessi è il manifesto, dove si legge che l’evento è realizzato dal
Comune di Montegranaro (e va vene), dall’Istituto Scolastico Comprensivo (e va
ancora bene) e dalle associazioni cittadine (e non va bene). Perché non va bene
la dicitura “associazioni cittadine”? Perché a partecipare sono solo due o tre,
di tutto un panorama di associazioni che ne conta molte ma molte di più. È un
panorama che l’assessore conosce poco e col quale si rapporta male. È un panorama
che, anche ultimamente, con la risposta sguaiata e arrogante alle rimostranze
mosse da Arkeo, Città Vecchia e Labirinto (che tra l’altro al carnevale
partecipa), ha offeso anche in maniera grave senza sentirsi in dovere di scusarsi
o spiegare meglio.
È un
panorama, quello delle associazioni cittadine di Montegranaro, che l’amministrazione
Mancini ha mortificato fin dal suo insediamento, prima con la forzatura del “tavolo
delle associazioni”, maldestro tentativo di prenderne il controllo malamente e
fortunatamente fallito, poi con le inqualificabili polemiche contro il presepe
vivente dell’anno scorso, e in generale con un comportamento che tutto è meno
che costruttivo e collaborativo, con una mancanza di dialogo e una profonda
disparità di trattamento tra associazioni allineate e non allineate che fa
davvero poco onore a chi amministra il paese.
Per questi
motivi ritengo che sarebbe stato molto più onesto e corretto indicare i nomi
delle associazioni con cui si collabora per il carnevale, piuttosto che indicarle
tutte indistintamente dando l’idea di una pace col mondo associativo che tutto
è meno che realizzata. E certamente non per colpa delle associazioni.
Luca
Craia
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