Il 1
febbraio 2015 una pattuglia di Carabinieri di Ancona intercetta un’auto con a bordo dei
malviventi autori di diversi furti. L’auto scappa e i militari esplodono alcuni
colpi alle gomme per cercare di fermarla. Un colpo, per errore, raggiunge alla
testa un bandito e lo uccide. Il Carabiniere, la notizia è di oggi, è stato
condannato a un anno, con la pena sospesa, per omicidio colposo. Aggiungete che
c’è una richiesta di danni da parte dei familiari della vittima, un albanese,
per circa 2,5 milioni di Euro, tanto varrebbe un delinquente.
La morte di
un uomo è sempre una brutta cosa. Ma un uomo che delinque professionalmente,
sorpreso in flagranza, che scappa davanti alle forze dell’ordine, e che viene
raggiunto da un proiettile per errore (errore riconosciuto dallo stesso
giudice, Francesca Zagoreo), il rischio di rimanere ucciso lo aveva ponderato.
Così come esiste il rischio che un Carabiniere, nello svolgimento della sua
mansione di tutela dell’ordine pubblico, utilizzando l’arma che ha in dotazione
certamente non per far bella mostra di sé, possa uccidere, non volendo, un
malvivente che ha accettato il rischio di essere ucciso, appunto, facendo il
delinquente e scappando di fronte al Carabiniere.
Ci sono un
sacco di implicazioni morali su cui potremmo discutere per giorni, ma mi vorrei
soffermare su una semplice considerazione: come possiamo contrastare la
criminalità che, tra l’altro, è in piena ascesa, come possiamo aumentare la
sicurezza dei cittadini se i nostri tutori dell’ordine non hanno nemmeno la
possibilità di sparare alle gomme a un’auto in fuga piena di criminali? Come
possiamo pensare che un Carabiniere, oggi, dopo questa sentenza, possa andare
di pattuglia e lavorare serenamente sapendo che, se compie il suo dovere,
rischia una condanna?
Credo ci sia
un eccesso di garantismo nella nostra giurisprudenza. C’è un pastrocchio di
leggi che il giudice può interpretare come crede. Così il GUP Francesca Zagoreo
sembra aver interpreto la legge e la giurisprudenza a sfavore di chi rischia la
vita per proteggere i cittadini e, facendolo, deve essere condannato come un
criminale. E qualora a lasciarci le penne fosse un uomo in divisa, uno di
quelli che sembrerebbe non possano neanche usare la pistola che hanno in
dotazione, quanto varrebbe la loro vita? Più o meno dei 2,5 milioni di Euro che
sembra valere quella del delinquente rimasto ucciso dal suo stesso delinquere?
Luca
Craia
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