Non posso
che essere sbigottito dalla feroce risposta dell’assessore al centro storico
Giacomo Beverati che, ancora una volta, si dimostra allergico alla critica, per
quanto costruttiva, come del resto tutti i suoi colleghi di giunta.
Fortunatamente per me stavolta sembra prendersela più con Andrea Franceschetti
e la risposta alle accuse personali (e anche un po’ di basso livello) a lui
rivolte non spetta certo a me, anche perché Andrea sa benissimo difendersi da
solo. Ma il tono generale e le motivazioni addotte a giustificare l’inoperosità
denunciata da tutte e tre le associazioni unite per il centro storico di Montegranaro
è irricevibile, come è irricevibile l’accusa, gratuita e infondata, di uso
strumentale e politico delle associazioni.
Beverati è
assessore al centro storico da quasi tre anni. Se è vero come è vero che i
procedimenti amministrativi sono lenti, è anche vero che la sua attività
politica in quanto a centro storico è riuscita a essere ancora più lenta,
producendo un nulla assoluto in oltre metà del mandato, un nulla che fa poco
sperare per il futuro. Beverati promette ancora interventi, ma è una canzone
che, purtroppo, abbiamo imparato ormai a memoria e non ci va più di fare il
coretto. Sono i fatti a parlare e parlano di una programmazione nulla e un
investimento inesistente per il centro storico. Il resto sono chiacchiere in
politichese.
Se avesse davvero
voluto una collaborazione, Beverati avrebbe dovuto contattare le tre
associazioni e cercare di incontrarle immediatamente dopo la prima conferenza
stampa, invece di limitarsi a emettere il solito comunicato stampa rivelatosi
ancora una volta privo di concretezza e verità. Per collaborare bisogna che lo
si faccia almeno in due, e da parte dell’amministrazione non ho visto alcun
tentativo di allacciare un dialogo.
Che il
terremoto abbia aggravato la situazione lo sappiamo benissimo, è proprio quello
per il quale abbiamo espresso preoccupazione. E la preoccupazione è aumentata
dalla constatazione del fatto che, nonostante il terremoto, ancora non si
registra alcun movimento da parte dell’assessorato di Beverati. È vero, ci sono
le solite promesse, il solito faremo, il solito lasciateci amministrare. Ma se
un procedimento amministrativo lento, come dice Beverati, non inizia mai,
quando mai ne vedremo i risultati? Per San Serafino non c’è ancora nemmeno un
abbozzo di progetto, per il Municipio per ora solo chiacchiere, così come per
la piazza. Per il resto del centro storico non c’è neanche l’idea di fare
qualcosa. E mentre altri comuni della zona hanno preso cospicui finanziamenti
per il recupero dei castelli, il nostro si è limitato a “vendere” una casa a 1
Euro, con un cantiere peraltro fermo da mesi.
Beverati
deve stare tranquillo, lo abbiamo ribadito anche in conferenza stampa: non
vogliamo la sua testa, vogliamo che si metta a lavorare, che smetta con le
promesse vane, con il fumo sugli occhi e, se vuole davvero collaborare, venga
da noi e lo faccia, lo aspetteremo a braccia aperte. Ma le accuse no, quelle
non le accetto, perché semmai si è fatto il contrario, ossia l’uso politico del
patrimonio culturale. Chi lavora quotidianamente per il paese, con sacrificio e
dedizione, come i membri delle nostre tre associazioni, non può accettare di
essere accusato di non fare gli interessi di Montegranaro da chi, avendone il
potere e la qualifica, in tre anni non ha mosso un dito.
Beverati,
cambia tono e diventa collaborativo. Poi ne riparliamo.
Luca
Craia
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