È l’ANSA, l’agenzia
di stampa più importante d’Italia, a dare notizia dell’ira del sindaco di
Ussita, Marco Rinaldi, dopo aver appreso dalla stampa dello slittamento della
consegna delle tanto sospirate casette addirittura a settembre. La rabbia di
Rinaldi deriva da due motivi: uno è l’evidente ritardo inqualificabile col
quale si dà corso a una necessità immediata, arrivando a fornire i moduli
abitativi a quasi un anno dal sisma. La cosa di per sé è vergognosa, come è
vergognosa la vaghezza con cui si sta trattando il problema al vertice, sia da
Curcio che da Errani.
Ma l’altro
motivo è lo sgarbo istituzionale di dover sapere certe notizie dai giornali anziché
dai canali istituzionali. Rinaldi è furioso per questo e lamenta una totale
assenza di relazioni tra il suo Comune e le istituzioni che si stanno occupando
di terremoto. Le autorità “si sono viste solo quando sono venuti il presidente
della Repubblica Mattarella e la presidente della Camera Laura Boldrini” dice
il primo cittadino di Ussita che ha preso carta e penna, anzi, il computer e ha
scritto a mezzo PEC a Errani e Curcio chiedendo un incontro proprio a Ussita, “che
poi sarebbe il primo su questo territorio dopo quello di ottobre”.
Continuo a sospettare che ci sia un disegno dietro queste presunte leggerezze,
un disegno volto allo spopolamento della zona montana per motivi politici ed economici
(ne abbiamo già parlato – leggi l’articolo ).
Infatti appare sempre più inspiegabile l’inefficienza degli apparati dello
Stati che dovrebbero gestire l’emergenza, un’inefficienza che non può essere
giustificata solo con l’incompetenza e l’inadeguatezza di certi personaggi.
Luca
Craia
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