Non si sa se
il Comune di Montegranaro abbia o non abbia un rappresentante in seno al
Consiglio di Amministrazione di STEAT, la società di trasporti che gestisce i
collegamenti tra Montegranaro, Fermo e Macerata. Quello che, però, è certo è
che, tra i comuni azionisti della società, quello di Montegranaro risulta
essere quello che possiede la quota più grande subito dopo quello di Fermo.
Infatti Montegranaro è azionista per lo 0,79%, percentuale molto bassa ma che
comunque è ben più alta di quella detenuta dagli altri comuni della Provincia
di Fermo.
Risulta
abbastanza incomprensibile, quindi, il totale disinteressamento dei nostri
amministratori a proposito della questione delle tariffe per gli studenti della
tratta Montegranaro-Fermo. Si ricorderà che Mauro Raparo, responsabile
trasporti per l’UDICON, aveva sollevato la questione delle tariffe errate per
eccesso a favore della Steat e la questione era arrivata al Consiglio Regionale
grazie a una interrogazione del Vicepresidente dello stesso, Marzia Malaigia.
Da lì il riconoscimento dell’errore nel computo chilometrico delle tariffe che,
però, è rimasto lettera morta, così come le tariffe sono rimaste invariate a
svantaggio degli studenti che, tra l’altro, stanno pagando troppo ormai da
anni.
A ciò
bisognerebbe aggiungere le condizioni di disagio in cui i ragazzi vengono
trasportati, spesso costretti a viaggiare in piedi e, in alcuni casi, in
condizioni di pericolo, come quando l’autobus ha viaggiato con la porta aperta
a causa di un guasto o quando gli studenti sono stati costretti a respirare le
polveri di un estintore che qualche teppista aveva svuotato nel mezzo.
Il Comune dovrebbe
tutelare la salute e gli interessi dei propri cittadini, specie in questo
periodo di gravi difficoltà economiche. Eppure, nonostante il peso non solo
politico ma, come abbiamo visto, azionario all’interno della società di
trasporti fermana, il Comune di Montegranaro non sta muovendo un dito.
Bisognerebbe capire perché.
Luca
Craia
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