La crisi
economica colpisce tutto i comparti produttivi nelle Marche, non solo l’industria.
I dati diffusi da Confartigianato circa lo stato del comparto edile sono
sconfortanti: nel 2016 hanno chiuso bel 495 aziende, confermando una tendenza
negativa che parte da lontano, fin dal 2008, portando da allora a oggi una
perdita di posti di lavoro nel settore di quasi 10.000 unità. L’edilizia è una
componente essenziale dell’economia regionale, comprendendo il 26.9% delle
imprese artigiane marchigiana, con 12.459 aziende che operano nelle costruzioni
edili. Il 2016, con una perdita del 3,8% di imprese rispetto al 2015, segna ancora
un indice negativo molto allarmante.
Il settore
edile, infatti, è un indice importante dell’economia, e il suo stato di salute
fornisce una indicazione attendibile sulla situazione economica generale.
Quando si ferma l’edilizia, infatti, sono fermi gli investimenti, siano essi
pubblici che privati, e questo indica inequivocabilmente una situazione
negativa. Va anche considerato che, con il calo degli investimenti in
costruzioni private, cala il gettito fiscale dei Comuni dovuto alle
urbanizzazioni che sono una componente fondamentale dei bilanci comunali. È logico,
quindi, vedere in questa situazione un circolo vizioso in cui, calando il
gettito, calano gli investimenti e così via.
Luca
Craia
Nessun commento:
Posta un commento