lunedì 13 febbraio 2017

Le Marche, il terremoto e la Regione che non c’è.



Viene da pensare che la Regione Marche non abbia un’amministrazione regionale. La gestione dell’emergenza terremoto, se in generale è stata un disastro, nelle Marche arriva a livelli di inefficienza inenarrabili: ritardi, mancate risposte, mancati pagamenti. Addirittura gli albergatori che ospitano gli sfollati sembra non siano stati ancora pagati. Come si fa a concepire tanta inettitudine?
Le Marche subiranno danni enormi non tanto dal terremoto, che pure ha aperto ferite gravissime, quanto dalla gestione post terremoto. Le zone colpite stanno già pagando un conto salatissimo: desertificate, svuotate delle attività economiche, private dei collegamenti viari essenziali. Ma il resto della regione sta ora vivendo momenti drammatici, specie il comparto turistico che, se le cose non cambieranno, subirà un colpo difficile da reggere. Già il flusso dei turisti ha rallentato notevolissimamente a causa della fobia per il terremoto e, diciamolo, anche a un certo terrorismo nell’informazione. Ora a questi danni si aggiungono quelli causati dalla Regione, coi mancati pagamenti alle strutture, e dalla gestione emergenziale in generale, con la prospettiva della consegna dei moduli abitativi slittata a dopo l’estate e il conseguente impegno per le strutture ricettive che non saranno in grado di lavorare normalmente col turismo estivo.
È possibile che i vertici della Regione non abbiano fatto questi ragionamenti? È possibile che nessuno si preoccupi del futuro dell’economia regionale? Si stanno facendo danni incalcolabili le cui conseguenze avranno una ricaduta negativa che potrebbe durare anni. E se esiste il sospetto di una volontà politica volta a desertificare la parte montana, non si capisce cosa spinga i nostri amministratori a mortificare l’intero territorio del sud delle Marche. Questo modo di governare non ha giustificazioni né spiegazioni. Ma sta massacrando una delle regioni più belle e più ricche d’Italia.
                                      
Luca Craia

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