Viene da
pensare che la Regione Marche non abbia un’amministrazione regionale. La
gestione dell’emergenza terremoto, se in generale è stata un disastro, nelle
Marche arriva a livelli di inefficienza inenarrabili: ritardi, mancate
risposte, mancati pagamenti. Addirittura gli albergatori che ospitano gli
sfollati sembra non siano stati ancora pagati. Come si fa a concepire tanta
inettitudine?
Le Marche subiranno
danni enormi non tanto dal terremoto, che pure ha aperto ferite gravissime,
quanto dalla gestione post terremoto. Le zone colpite stanno già pagando un
conto salatissimo: desertificate, svuotate delle attività economiche, private
dei collegamenti viari essenziali. Ma il resto della regione sta ora vivendo
momenti drammatici, specie il comparto turistico che, se le cose non
cambieranno, subirà un colpo difficile da reggere. Già il flusso dei turisti ha
rallentato notevolissimamente a causa della fobia per il terremoto e,
diciamolo, anche a un certo terrorismo nell’informazione. Ora a questi danni si
aggiungono quelli causati dalla Regione, coi mancati pagamenti alle strutture,
e dalla gestione emergenziale in generale, con la prospettiva della consegna
dei moduli abitativi slittata a dopo l’estate e il conseguente impegno per le
strutture ricettive che non saranno in grado di lavorare normalmente col
turismo estivo.
È possibile
che i vertici della Regione non abbiano fatto questi ragionamenti? È possibile
che nessuno si preoccupi del futuro dell’economia regionale? Si stanno facendo
danni incalcolabili le cui conseguenze avranno una ricaduta negativa che
potrebbe durare anni. E se esiste il sospetto di una volontà politica volta a
desertificare la parte montana, non si capisce cosa spinga i nostri
amministratori a mortificare l’intero territorio del sud delle Marche. Questo
modo di governare non ha giustificazioni né spiegazioni. Ma sta massacrando una
delle regioni più belle e più ricche d’Italia.
Luca
Craia
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