venerdì 17 febbraio 2017

MARCO CAPOTONDI RINUNCERA’ ALLA PRESCRIZIONE DEL REATO CONTESTATOGLI



L’Ape Ronza si è già occupata del caso di Marco Capotondi (leggi articolo), l’operaio della raffineria API di Falconara protagonista di un brutto caso giudiziario a causa del quale ha perso il lavoro ma, soprattutto, ha rischiato di perdere la dignità. Ma non l’ha persa, Marco, la sua dignità e questo comunicato che mi ha appena mandato e che pubblico integralmente lo dimostra.

Con questo comunicato, intendo informare l’Opinione pubblica riguardo alla mia ferma decisione di avvalermi del diritto personalissimo di RINUNCIA ALLA PRESCRIZIONE del reato di concorso morale in furto per il quale sono stato condannato a 10 mesi di reclusione dalla Corte di Appello del Tribunale di Ancona.
Avevo già esternato questa mia volontà nella video inchiesta pubblicata il 2 novembre 2016 – visibile su https://youtu.be/RPR1gUWYRfo - che ha rivisitato i molteplici dubbi che hanno riguardato la mia vicenda processuale, ma dato che entro maggio 2017 si dovrà celebrare l’udienza presso la Suprema Corte di Cassazione che dovrà stabilire o meno l’annullamento della sentenza della Corte di Appello di Ancona, oggi ritengo necessario manifestare pubblicamente, con ogni mezzo concessomi, la mia ferma volontà:
MI RIFIUTO DI LUCRARE SULLA POSSIBILE PRESCRIZIONE PERCHE’ RITENGO CHE LA MIA ESTRANEITA’ AI FURTI POSSA E DEBBA ESSERE PROVATA!
Per questo motivo, il giorno dell’udienza presso la Suprema Corte di Cassazione, sarò presente insieme al mio Avvocato Dott. Alberto Lucchetti per dichiarare la RINUNCIA ALLA PRESCRIZIONE.

Di seguito, ricapitolo brevemente la vicenda oggetto del presente comunicato.
Il 31 ottobre 2012 sono stato condannato a 2 anni e 1 mese per concorso morale nel furto di gas propano liquido ai danni della raffineria API di Falconara Marittima (AN), furti avvenuti nel 2007.
Pena ridotta a 10 mesi dalla Corte di Appello.
Sono stato licenziato insieme ad altri 10 lavoratori ritenuti responsabili.
Erano 32 anni che lavoravo alla raffineria API di Falconara M.
Ma prima del definitivo licenziamento avvenuto ad agosto 2015, due Giudici del Lavoro mi avevano reintegrato motivando che non esiste “alcuna ragionevole certezza sulla responsabilità personale” e che vi è “la ragionevole insussistenza del fatto addebitato”.
Non ho commesso i furti, non ho visto chi li commetteva e non ho mai ricevuto denaro da chi li commetteva.
Non sono mai presente nelle immagini dei furti registrate dalla Guardia di Finanza, come mostra la video inchiesta e come hanno scritto i Giudici sia del primo che del secondo grado.
Non mi rassegno allo stigma del complice dei ladri!
Grazie per la cortese attenzione

Marco Capotondi

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