La regola è
sempre quella: il modo migliore per far smuovere i nostri amministratori è
sbatterli sul giornale e fargli fare una figuraccia. È quello che ha fatto Bigioni
sul problema della strada/palude del Villaggio del Lavoro di Montegranaro, area Chienti e, quanto meno, ha
ottenuto una risposta se non una soluzione. Ma intanto almeno il problema è
sollevato e lo struzzo ha tirato fuori la testa dalla sabbia. Solo che le risposte
del nostro assessore ai Lavori Pubblici lasciano a bocca aperta.
Perugini
dice che non può fare nulla perché la strada non è sua. Vero che la strada non
è sua ma non è vero che non può fare nulla. Può chiedere e ottenere dalla
curatela fallimentare, che attualmente possiede la lottizzazione, il permesso a
intervenire e dubito fortemente che la curatela lo neghi. Perché dovrebbe?
Potrebbe addurre motivazioni di pubblica sicurezza che ci sono tutte e intervenire
anche forzosamente. Perché fino a ora
non lo ha fatto? Dove stava Perugini?
Il punto è
proprio questo: non dovrebbe essere necessario alzare la voce e fare i titoloni
sui giornali per avere l’attenzione dell’Amministrazione Comunale. Dovrebbe
bastare il buon senso che l’amministratore dovrebbe avere, la sensibilità, la
conoscenza del territorio, del tessuto sociale e dei problemi reali del paese.
Perugini, con le sue risposte tardive e raffazzonate, dimostra soltanto di
vivere in un altro pianeta, di non sapere nulla e non interessarsi per nulla di
Montegranaro.
Ora, ma solo
ora, Perugini si dice disposto a cercare soluzioni. Le soluzioni andavano
cercate l’estate scorsa, o due estati fa, perché il problema è noto da tempo e
sta solo peggiorando. E risolvere tutto con la solita risposta “non è colpa mia
ma di quei cattivoni che hanno amministrato prima” non risolve i problemi, dà
solo un’idea estremamente puerile di se stessi. È ora di darsi da fare e
smetterla con la dietrologia. Altri due anni di amministrazione dormiente
porteranno Montegranaro allo sfascio.
Luca
Craia
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