Dovrebbe
partire presto, almeno negli auspici dichiarati dall’Amministrazione Comunale di
Montegranaro, l’adeguamento sismico del plesso scolastico di Santa Maria, già
sotto la lente di genitori, politici e tecnici dopo i recenti eventi tellurici,
e oggetto di un progetto che dovrebbe essere finanziato dalla Regione Marche,
per la realizzazione del quale si è soltanto in attesa dei fondi. Il dibattito
è acceso ormai da mesi e si muove su diverse argomentazioni e perplessità.
Tanto per cominciare c’è chi si domanda perché attendere i fondi regionali
quando, nelle casse del Comune, i soldi già c’erano, quelli per viale Gramsci,
bastava spostarli temporaneamente per poi ripristinare il fondo all’arrivo del
finanziamento pubblico. Ma c’è anche un altro ragionamento che è ancora più
profondo e condivisibile, e parte dalla domanda del perché, invece di adeguare
sismicamente un edificio che, comunque, a lavori ultimati non supererà il
coefficiente di 0.75 non si pensa a realizzare un nuovo polo, più efficiente e
moderno ma, soprattutto più sicuro. In effetti, sommando la somma a
disposizione con il finanziamento regionale, si potrebbe raggiungere un importo
tale da far pensare alla costruzione di un nuovo complesso, sulla falsariga di
quello costruito nella vicina Rapagnano. In tal modo si scongiurerebbero i
pericoli derivanti da un edificio comunque non adeguato e si disporrebbe di una
struttura più funzionale.
Ma i
genitori sono anche preoccupati per quello che accadrà nel periodo in cui la
scuola resterà chiusa per i lavori, lavori che, presumibilmente, richiederanno
un periodo di tempo non brevissimo per essere ultimati. I bambini dovranno,
quindi, essere trasferiti altrove. Il problema è capire dove. Si sta parlando
insistentemente di una soluzione provvisoria al piano seminterrato dell’edificio
che ospita le medie, in via Martiri D’Ungheria, ma la soluzione piace poco, per
l’ubicazione e lo stato in cui la porzione del fabbricato giace. In effetti il
piano si affaccia direttamente sul piazzale del palasport e l’esterno si presenta
sporco e poco curato, mentre l’interno è umido, scuro e di facile accesso per
animali facilmente immaginabili. Altra soluzione potrebbe essere quella dell’edificio,
ora vuoto, che ospitava l’ITC. La palazzina è di proprietà della Provincia che
dovrebbe autorizzarne l’uso. In ogni caso vanno effettuati dei lavori di
adeguamento, specie per quanto riguarda i servizi igienici che vanno adattati
all’età dei piccoli alunni. In ogni caso, al momento, non vi è nulla di certo
mentre sarebbe lecito essere chiari fin da subito, specie in fase di iscrizione
per chi arriva al primo anno della primaria.
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