È stata
deliberata oggi, con allegato un ragionamento lungo e articolato da parte dell’assessore
Beverati su come progettare un intervento concreto per il centro storico di
Montegranaro, la volontà della Giunta di dare incarico a un consulente di
predisporre i dati sui quali iniziare a progettare. È un buon inizio che parte
da quanto garantito dall’assessore alle tre associazioni montegranaresi che si
occupano di centro storico, Città Vecchia, Labirinto e Arkeo, ossia di
cominciare fin da subito a mettere mano al vecchio, ma ancora parzialmente
attuabile, progetto che lo stesso Beverati aveva redatto nel 2009 quando si
candidò a Sindaco.
Tale figura
si raccorderà con l’Amministrazione Comunale tramite un coordinatore che è
stato individuato nella persona del Comandante della Polizia Municipale, Fanny
Ercolanoni. Nella delibera si parla anche della volontà di redigere il progetto
in forma partecipata. E qui c’è da augurarsi che si voglia finalmente iniziare
una collaborazione proficua con le associazioni del centro storico, che ben
conoscono il tessuto urbano e sociale e le problematiche che lo affliggono.
La cifra
messa sul piatto dall’Amministrazione Comunale è di 10.000 Euro, che serviranno
a coprire le spese relative all’opera di questa figura terza. Non ci sono altre
somme a disposizione, come mai ci sono state il passato, ma intanto si inizia a
muovere qualcosa e questa è una vittoria per le tre associazioni che chiedono
da sempre che si inizi. Il problema del centro storico non si risolve certo in
pochi mesi, ma se mai si comincia non si va da nessuna parte.
Direi,
quindi, che possiamo considerare questo atto della giunta come un punto di
partenza. Certo che da qui in poi ci sarà moltissimo da fare e credo che l’assessore
sia cosciente del fatto che, per quanto in potere delle associazioni, verrà
preteso molto, a partire da serietà e costanza nell’intervento.
Sotto
trovate l’analisi di Beverati.
Luca
Craia
L’ASSESSORE
AL CENTRO STORICO GIACOMO BEVERATI ILLUSTRA IL SEGUENTE ARGOMENTO:
PREMESSA
Il
carattere “storico”
di un centro urbano va riferito agli interessi che detto insediamento evidenzia
quale testimonianza di civiltà del passato e documento di cultura urbana anche
indipendentemente dal suo pregio artistico, formale o dal suo particolare
aspetto ambientale; è definibile, pertanto, come “storico” tutto
ciò che trasmette un significato di valore e tradizione.
Il
Centro Storico così inteso è da considerarsi, quindi, come un organismo
unitario benché costituito da singoli elementi (edilizi, spazi esterni –
strade, piazze, interni – cortili, giardini, spazi liberi) e strutture significanti
(mura) tanto da imporre un impatto visivo globale dove ogni singolo elemento
costituisce una funzione dell’insieme.
Gli
elementi edilizi, ad esempio, sono i primi a concorrere alla salvaguardia
dell’organismo “Centro Storico” tanto da dover essere conservati non solo nei
loro aspetti formali che ne qualificano l’espressione architettonica e
ambientale, ma altresì nei loro caratteri tipologici in quanto funzioni che
hanno caratterizzato nel tempo l’uso degli elementi stessi.
Il
Centro Storico, peraltro, non è un elemento scollegato dal resto della città o,
peggio, una “riserva”
avulsa dal restante contesto urbano; gli interventi sul Centro Storico vanno
effettuati pensando al ruolo che esso gioca rispetto all’assetto complessivo del
territorio senza considerarlo come qualcosa di staccato o di isolato rispetto
ad altre parti di città.
La
ratio
è quella di tutelare e salvaguardare il nucleo storico tentando
di rinnovare il valore d’uso del patrimonio edilizio senza disperderne i
fattori qualitativi e creando, o migliorando, i rapporti di relazione urbana
con l’intero contesto urbano circostante, in modo che mantenga una forte
vitalità e non costituisca un luogo di abbandono e dimenticanza.
Un
progetto di riqualificazione o conservazione del patrimonio edilizio, ma non
solo, di un “Centro Storico” diventa così un progetto di riqualificazione della
città basato anche sulle risorse culturali e valoriali proprie del centro
storico; l’ottica si sposta così da un concetto “monumentale”
di centro storico, inteso quasi come una sorta di nicchia, ad intervento sulla
città esistente.
Un
Centro Storico, però, non è fatto solo di oggetti fisici, ma anche dei suoi
abitanti, del loro modo di interagire con i luoghi, di percepirli e identificarsi
con essi: occorre essere coscienti che qualunque trasformazione fisica porta a
riformulare le ‘mappe
mentali’ degli abitanti.
Si
comprende, quindi, come la questione comprenda numerose sfere, sia economiche
che sociali, e non esclusivamente quella fisica relativa alla sola
riqualificazione o recupero edilizio; la promozione del commercio e quella del
turismo rappresentano fattori fondamentali in un processo di valorizzazione dei
centri storici, politiche queste che dovranno configurarsi come integrate: il
rischio della settorialità è la perdita di identità, di sconvolgimento delle
attività, la marginalizzazione delle comunità locali.
Ma
la riqualificazione dei centri storici e la loro valorizzazione comporta
attualmente la complessità di nuovi modelli e strategie integrate afferenti a
diverse discipline in sintonia con la domanda di maggiore qualità della vita.
In
tal senso le tecniche e le competenze urbanistico-edilizie debbono
necessariamente tener conto di altri settori quali, ad es., la psicologia
ambientale, la sociologia, le politiche integrate di sicurezza urbana nonché
degli strumenti di marketing urbano, commerciale, turistico in grado di
attrarre sponsor e finanziamenti privati, allo scopo di creare una vera
sinergia operativa tra pubblico e privato capace di recuperare il centro
storico sotto differenti punti di vista nonché di reperire fondi attraverso
bandi pubblici.
La
trasversalità dei molteplici interventi finalizzati armoniosamente all’obiettivo
della rivalutazione del centro storico rende difficoltoso per un Comune
reperire al suo interno tutte quelle professionalità minimamente necessarie per
raggiungere tale obiettivo, oltre alla difficoltà di individuare un unico
soggetto, come interlocutore, capace di gestire la multidimensionalità delle
azioni da intraprendere.
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