Dopo aver
letto l’articolo del Corriere Adriatico di cui parlo nel precedente pezzo
(leggilo),
ho contattato l’assessore Beverati per capire se l’idea di ripopolare il centro
storico con gli immigrati fosse sua e del giornalista. L’Assessore è stato lapidario:
c’è una delibera che parla chiaramente è la posizione della Giunta è quella ivi
contenuta. È evidente, quindi, che si tratti di una interpretazione non
corretta da parte del giornalista che, sul tema “centro storico”, sembra avere
decisamente le idee poco chiare. Infatti anche sabato scorso ha parlato dell’esistenza
di un progetto che, invece, è ancora da farsi, e proprio per questo vengono stanziati
10.000 Euro.
Beverati, inoltre, precisa. “migliore
integrazione con chi c'è sì, ma afflusso ulteriore assolutamente no in un
contesto che vede già presenti grandi comunità straniere, proprio perché
dobbiamo invertire la logica del ghetto fin qui permessa”. È molto
tranquillizzante la puntualizzazione dell’architetto, che ribadisce: “Con
l'attuazione e la precisazione del progetto dobbiamo individuare gli strumenti
operativi- che oggi non ci sono o sono scarsamente applicabili-per invertire la
logica-ghetto”.
C’è, quindi,
un intento che va nell’opposta direzione di quanto paventato da Marco Pagliariccio
sul suo articolo di oggi. Beverati segue una logica condivisibile che,
fortunatamente, evita la solita retorica sugli stranieri che impera in certi
ambienti. Per l’attuazione dell’intento, comunque, attendiamo sviluppi. E lo
facciamo rimanendo molto vigili.
Luca
Craia
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