La gestione di una sala cinematografica di provincia è complicata, lo sa
bene Paolo Verolini, che per anni ha gestito il La Perla di Montegranaro, fino
alla sua chiusura per l’indispensabile messa a norma. Ci sono stati alti e
bassi e molte difficoltà per portare pubblico al cinema a Montegranaro, ma la
cosa, in qualche modo, funzionava. La sala non era mai gremita, ma era comunque
un punto di riferimento per ragazzi e famiglie e, soprattutto, era un buon motivo
per restare a Montegranaro e frequentare il centro, i suoi locali, le sue
strade.
Il ruolo di una sala cinematografica è fondamentale nel quadro della
rivalutazione del centro di una città, anche nell’epoca dei multisala. La
presenza di una sala funzionante e aperta durante tutti i fine settimana
garantisce una vitalità costante al quartiere centrale, a prescindere dall’appeal
dei titoli programmati. Poi, agendo sulla programmazione in maniera mirata ed
evitando di andare in concorrenza con i grandi multisala purtroppo presenti sul
territorio, è anche possibile creare un flusso di utenti importante, che
potenzialmente si rifletterebbe sulle attività commerciali e ricettive del
centro.
Queste valutazioni sembra non siano state ponderate dall’Amministrazione
Comunale nel progetto di rilancio del centro che si impernia sulla
ristrutturazione di viale Gramsci-largo Conti. Quando il Sindaco parla di
rilanciare la “parte cruciale della città”, evidentemente dimentica l’occasione
perduta con cinema. La sala, infatti, non è in grado di proiettare con le nuove
tecnologie digitali. Qualche anno fa era stata valutata l’ipotesi di aggiornare
le attrezzature di proiezione. Il costo sarebbe stato di circa 70.000 Euro, la
metà del quale sarebbe stato sostenuto dallo stesso gestore. Rimanevano a
carico del Comune solo 35.000, cifra tutto sommato esigua se si prende in
considerazione la spesa per il comparto cultura che il Comune impegna
annualmente, con scelte sulle quali si potrebbe discutere parecchio. Ci sono
anche stati finanziamenti pubblici per adeguare le sale, ma sono stati tutti
persi.
Una cifra così esigua è reperibile piuttosto facilmente nelle pieghe di un
bilancio di un Comune come Montegranaro e, quando si programma un intervento
pesante come quello di viale Gramsci con lo scopo di dare maggior valore al
centro, stupisce che questa importante componente non sia stata valutata. Perché
un marciapiede, anche se bellissimo, se non è inserito in un contesto
attrattivo, rimarrà vuoto e inutile.
Luca
Craia
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