Ci sono
notizie positive dopo i fatti accaduti a Monte San Giusto dieci giorni fa, che
portarono alla morte di Klodjan Hysa, il delinquente albanese di trentacinque
anni sorpreso durante uno dei suoi misfatti dai carabinieri. Si ricorderà che
il criminale, durante la fuga, aveva addirittura cercato di investire i
militari. La buona notizia è che l’appuntato che esplose il colpo mortale
finalmente può tirare un piccolo sospiro di sollievo in mezzo a un momento che,
per lui, sarà senz’altro molto cupo. Infatti, dopo una precauzionale temporanea
sospensione dal servizio, normalissima in questi casi, il militare è stato
reintegrato ed è tornato regolarmente al suo lavoro.
È un segnale
positivo che arriva dall’Arma dei Carabinieri che in questo modo dimostra
fiducia nell’uomo e nel professionista. Ma è anche un modo per l’uomo, perché dentro
alla divisa c’è un uomo e questo va sempre ricordato, per riprendere fiducia e
distogliere la mente da pensieri che, in questo momento, possiamo immaginare siano
non serenissimi. È anche una buona notizia per Monte San Giusto, al quale viene
restituito un tutore dell’ordine efficiente e preparato.
Intanto la
giustizia sta facendo il suo corso e si attendono le decisioni della Procura
della Repubblica di Macerata che sta investigando sul caso. Il comitato “Difendiamo i tutore dell’ordine” nato in
maniera spontanea immediatamente dopo i fatti per sostenere il carabiniere
coinvolto sia materialmente che moralmente, sta lavorando in questo senso, pur
non avendo iniziato alcuna raccolta fondi come era, invece, nelle intenzioni
iniziali: si attende infatti l’esito delle indagini e la raccolta verrà avviata
solo se necessario, In questo senso va ricordato l’intervento del Generale Salvatore
Favarolo, che aveva dato ampie rassicurazioni circa il sostegno dell’Arma nei
confronti del carabiniere sangiustese.
È anche nata
una pagina Facebook per raccogliere la solidarietà virtuale degli internauti
(link alla pagina)
dove si contano già oltre 1100 iscritti. I membri del Comitato, in primis il
suo primo organizzatore, Giuseppe Sardini, si dicono molto contenti della
vicinanza manifestata dalla gente e ne tengono informato quotidianamente l’appuntato.
Nel frattempo si attende con fiducia l’esito delle indagini.
Luca
Craia
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