Con la delibera della Giunta e del Consiglio della
Camera di Commercio di Fermo, inviata anche al ministero dello Sviluppo
economico, all’UNIONCAMERE nazionale e al Presidente della Regione Marche, si è
ufficializzata la volontà del tessuto economico e politico delle Marche del Sud
di non aderire al progetto della Regione Marche, che accoglieva una mozione del
PD marchigiano, di unificare tutte le Camere di Commercio regionali sotto un
unico organismo.
La delibera, che ratifica la decisione del Consiglio
Camerale del 21 febbraio scorso che a sua volta interpretava la volontà
espressa dai Sindaci dei tre capoluoghi di provincia del sud delle Marche,
Paolo Calcinaro di Fermo, Guido
Castelli, di Ascoli Piceno e Romano Carancini di Macerata, va incontro
all’esigenza delle imprese del territorio che vedono come una iattura
l’unificazione delle camere di commercio, e chiede che, almeno, vengano
istituite due Camere di Commercio, una delle quali per le Marche Sud.
Il piano di unificazione è l’ennesima testimonianza
di quanto chi amministra le Marche sia totalmente distaccato dalla realtà e non
conosca le peculiarità di questa Regione. Le Marche sono una regione plurale la
cui caratteristica è appunto la differenziazione, oltre che culturale,
economica. Unificare i servizi alle imprese forniti dalle Camere di Commercio,
oggi più che mai essenziali, comporterebbe la perdita di quel bagaglio di
conoscenze che ogni camera possiede relativamente al proprio territorio,
mettendo a serio rischio la competitività delle piccole imprese che verrebbero
private di un referente fondamentale.
La volontà espressa dalla Camera di Commercio di
Fermo ovviamente non è in alcun modo vincolante, ma ci si augura, per il bene
di tutti, che venga presa nella debita considerazione e che la Regione venga a
più miti consigli, prima di effettuare un ennesimo massacro del tessuto sociale
ed economico della nostra Regione.
Luca Craia
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