L’Italia
assomiglia sempre più a una grande scenografia dove attori di quart’ordine
allestiscono le loro pantomime troppo spesso misere e risibili. Così assisto
attonito a quanto sta accadendo a Monte San Giusto dove, giusto una settimana
fa, accadeva un brutto fatto di cronaca che ha portato il paesino del
maceratese alla ribalta delle cronache nazionali. Dopo i fatti che ricorderete
tutti – un carabiniere in servizio, nel salvarsi la vita da un criminale in
fuga che cercava di investire lui e i suoi colleghi, esplodeva accidentalmente
un colpo di pistola che uccideva il delinquente – in molti, me compreso,
abbiamo espresso piena solidarietà al militare e, nel contempo, auspicato che
questa solidarietà venisse messa in pratica con azioni concrete, magari
costituendo un comitato ad hoc allo scopo di sostenere moralmente ma anche
finanziariamente il tutore dell’ordine che, inevitabilmente, dovrà subire un’inchiesta
e forse una procedura giudiziaria.
Da quel
momento sono accadute molte cose che si accavallano, tra fatti di concreta
sensibilità civile alle pantomime di cui sopra, tanto che, a volte, risulta
difficile distinguere le une dalle altre. Il Comitato, intanto, si è costituito
e ha iniziato una raccolta fondi per sostenere le spese legali. Ma poi è
intervenuto il Generale Favarolo a garantire il sostegno dell’Arma al militare
coinvolto, rassicurando tutti sul fatto che questo sostegno comprenderà anche
la difesa legale. Questo nuovo fatto ha parzialmente svuotato di significato il
Comitato che ora potrebbe soltanto svolgere un ruolo di sostegno morale. Ciononostante
pare che la raccolta fondi continui.
Per la
costituzione formale dello stesso Comitato poi, abbiamo assistito a paginate di
giornali che annunciavano lo slancio di generosità del giovane avvocato Marzola
di Montegranaro che, dando l’impressione di aver trovato finalmente un
palcoscenico dopo anni di affannosa ricerca, magnanimamente si offriva di
seguire la parte burocratica della cosa, per la quale, però, di norma
basterebbe saper compilare un modulo.
Abbiamo
letto cose inaudite dei soliti radical col paraocchi, quelli che, dal divano di
casa, digitano col telefono da migliaia di Euro pensieri sulle classi più
povere, convinti che, così facendo, stiano dando un grande contributo alla
società, hanno sempre la sentenza giusta per indicare quanto siano beceri gli
Italiani che chiedono sicurezza, legalità e giustizia. E con l’arrivo dei
parenti del criminale morto, con tanto di findanzata in lacrime, quest’ultimo ha per molti assunto il ruolo di
vittima innocente della società perversa, un bravo ragazzo che rimane tale
nonostante furti, rapine e il tentato omicidio plurimo dei carabinieri, rimasto
incompiuto solo per quel colpo di pistola che l’ha ucciso.
Infine
arriva Salvini che, col suo fiuto eccezionale per trovare la scena adatta,
sfrutta l’episodio per crearsi un po’ di popolarità spicciola approfittando
dell’incertezza dei politici locali. Così Salvini giunge a Monte San Giusto per
manifestare solidarietà al Carabiniere, compiendo un’azione di propaganda
politica piuttosto gratuita e scontata. Ci si sarebbe aspettati, invece,
qualche iniziativa di questo genere ma compiuta, per esempio, dalla stessa
Amministrazione Comunale sangiustese la quale, invece, sostanzialmente tace.
In tutto
questo si parla poco del Carabiniere, di come sta, di cosa pensa. E forse è
meglio così, molto meglio lasciare nell’ombra quest’uomo, che sicuramente starà
vivendo qualche tipo di travaglio interiore. Così è preferibile confermargli
solidarietà e ringraziarlo, perché quello che è accaduto è accaduto perché c’è
gente che, nonostante stipendi inadeguati, rischi enormi, pochi strumenti per
agire e la possibilità di finire anche sotto inchiesta, ancora si adopera per
la nostra sicurezza.
Luca
Craia
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