giovedì 30 marzo 2017

Ristampiamo la Strenna?


La “Strenna di Montegranaro” è un libercolo scritto nel 1905 da un giovanissimo Giovanni Conti, poi senatore e padre costituente ma, all’epoca, ancora studente, a mo’ di compendio della storia e della cultura montegranarese di quell’epoca. Nel 1952 l’industriale Vincenzo Valentini scrisse un quaderno intitolato “Montegranaro 1952” in cui, in poche pagine, tracciava un quadro storico e sociale che aggiornava il lavoro precedente del Conti. Il quaderno di Valentini piacque molto alla cittadinanza montegranarese tanto che lo stesso autore, nel 1958, decise di utilizzare il suo elaborato per aggiornare il testo del Senatore. Ne nacque un’opera pregevole, anche se piuttosto imprecisa in molte questioni storiche, che ebbe grande diffusione nelle case dei Montegranaresi grazie anche all’utilizzo che se ne fece a scuola fino agli anni ’80.
A distanza di tanto tempo l’opera del Conti, nella versione aggiornata dal Valentini, rimane un testo fondamentale per Montegranaro nonostante le imprecisioni di cui sopra. Sarebbe forse il momento di produrre un nuovo testo storico del paese, con informazioni più esatte da un punto di vista storiografico, pur mantenendo la veste semplificata ed efficacemente divulgativa della Strenna. Rimane, comunque, il valore intrinseco e storico dell’opera di Valentini che, purtroppo, non è più stata ristampata.
È una proposta che sottopongo periodicamente, quella di rieditare la Strenna, e l’altro giorno, in un gruppo Facebook che gestisco, è riaffiorata anche da un altro utente. Approfitto quindi per riproporre all’Amministrazione Comunale di studiare una riedizione storica della Strenna di Montegranaro nella versione del ’58, in modo che l’opera possa tornare a essere presente in tutte le case dei Montegranaresi. Nel contempo sarebbe opportuno creare un gruppo di lavoro che si occupi della stesura di una nuova Strenna che prescinda dalla precedente se non nel ricordo e riproponga, in maniera semplice e divulgativa, un sunto della storia del nostro paese.


È logico che dovrebbe essere il Comune a farsi carico di un tale progetto ma, qualora non vi fosse interesse, mi propongo di muovermi alla ricerca di qualche mecenate che finanzi l’iniziativa.

Luca Craia

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