La “Strenna di Montegranaro” è un
libercolo scritto nel 1905 da un giovanissimo Giovanni Conti, poi senatore e
padre costituente ma, all’epoca, ancora studente, a mo’ di compendio della
storia e della cultura montegranarese di quell’epoca. Nel 1952 l’industriale
Vincenzo Valentini scrisse un quaderno intitolato “Montegranaro 1952” in cui, in poche pagine, tracciava un quadro
storico e sociale che aggiornava il lavoro precedente del Conti. Il quaderno di
Valentini piacque molto alla cittadinanza montegranarese tanto che lo stesso
autore, nel 1958, decise di utilizzare il suo elaborato per aggiornare il testo
del Senatore. Ne nacque un’opera pregevole, anche se piuttosto imprecisa in
molte questioni storiche, che ebbe grande diffusione nelle case dei
Montegranaresi grazie anche all’utilizzo che se ne fece a scuola fino agli anni
’80.
A distanza di tanto tempo l’opera del Conti, nella versione aggiornata dal
Valentini, rimane un testo fondamentale per Montegranaro nonostante le
imprecisioni di cui sopra. Sarebbe forse il momento di produrre un nuovo testo
storico del paese, con informazioni più esatte da un punto di vista
storiografico, pur mantenendo la veste semplificata ed efficacemente
divulgativa della Strenna. Rimane, comunque, il valore intrinseco e storico
dell’opera di Valentini che, purtroppo, non è più stata ristampata.
È una proposta che sottopongo periodicamente, quella di rieditare la
Strenna, e l’altro giorno, in un gruppo Facebook che gestisco, è riaffiorata
anche da un altro utente. Approfitto quindi per riproporre all’Amministrazione
Comunale di studiare una riedizione storica della Strenna di Montegranaro nella
versione del ’58, in modo che l’opera possa tornare a essere presente in tutte
le case dei Montegranaresi. Nel contempo sarebbe opportuno creare un gruppo di
lavoro che si occupi della stesura di una nuova Strenna che prescinda dalla
precedente se non nel ricordo e riproponga, in maniera semplice e divulgativa,
un sunto della storia del nostro paese.
È logico che dovrebbe essere il Comune a farsi carico di un tale progetto
ma, qualora non vi fosse interesse, mi propongo di muovermi alla ricerca di
qualche mecenate che finanzi l’iniziativa.
Luca
Craia
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