Si è svolto
ieri un approfondito sopralluogo presso la chiesa di Sant’Ugo di Montegranaro
che, nei giorni scorsi, aveva mostrato un preoccupante spolverio dalle pareti
affrescate nonché un forte mutamento nel colore dell’affresco della volta che
sta virando dal blu al marrone. Alla presenza del Parroco, don Sandro Salvucci,
ho accompagnato, insieme al Presidente di Arkeo Graziella Marziali e al
vicepresidente Guido Eugeni, lo storico dell’arte e ispettore della Soprintendenza
di Urbino, Claudio Maggini in un ispezione meticolosa dell’antica ecclesia e
delle pertinenze circostanti grazie alla quale si sta delineando un quadro più
preciso del problema. Con noi anche il nostro tecnico di fiducia, l’ingegner
Giovanni Leonardi che, è bene ricordarlo, si sta spendendo molto per la tutela del
nostro patrimonio.
È evidente
che ci sia un mutamento del microclima in corso, probabilmente iniziato in
tempi molto recenti o, comunque, la cui manifestazione è iniziata solo nelle
ultime settimane. Ci sono variazioni sensibili dell’umidità presente all’interno,
abbassatasi notevolmente rispetto ai valori rilevati storicamente, e forse
anche la temperatura sta subendo delle escursioni sensibili. La causa potrebbe
essere l’utilizzo e il conseguente riscaldamento della chiesa superiore,
finalmente tornata al culto, ma anche elementi collaterali da verificare.
Per esempio
lo svuotamento della grotta sottostante la chiesa dei SS.Filippo e Giacomo, nella
quale è stata istallata una pompa automatica, potrebbe aver influito. Infatti,
durante i rilievi fatti con Gruppo Speleo Cai di Fermo, nel 2013, la grotta
risultava interamente allagata, con un livello di acqua superiore ai due metri
mentre oggi il livello non supera i cinquanta centimetri.
Per quanto
riguarda, invece, l’affresco della volta, si sospetta la presenza di un
microrganismo che possa aver attaccato il pigmento originale o, forse, la parte
di restauro risalente agli anni ’60. Questo microrganismo, che sia una muffa o
un fungo, potrebbe prolificare con la nuova situazione climatica interna alla
chiesa.
Sono molti
gli elementi da valutare e finora siamo ancora nel campo delle ipotesi. Per il
momento, quindi, è necessario raccogliere dati precisi sui quali ragionare. Per
questo nei prossimi giorni installeremo una stazione per la misurazione del
microclima che ci consenta di raccogliere dati sulle variazioni dello stesso
nel breve-medio periodo. Nel contempo incaricheremo un tecnico del restauro per
il prelevamento di un micro-campione dell’affresco da fare analizzare e
scoprire se è attaccato da un microrganismo e, se sì, quale.
Tutto questo
comporterà un impegno anche economico che, mi auguro, la comunità
montegranarese vorrà sostenere, anche venendo semplicemente in visita domenica
a Sant’Ugo e lasciando una piccola offerta. Sant’Ugo è un bene di una valore
inestimabile, unico al mondo, di cui Montegranaro deve essere orgogliosa e che
va tutelato e protetto.
Luca
Craia
Nessun commento:
Posta un commento