È stata selezionata, il 10 aprile
scorso, la figura che dirigerà pro tempore la Biblioteca Comunale di Montegranaro per il
prossimo anno, sulla base di un bando pubblicato lo scorso febbraio. Dopo
ripetuti incarichi assegnati senza pubblicità, sulla base di criteri
discrezionali, finalmente si giungeva a dare la possibilità a chiunque fosse in
possesso dei requisiti necessari di coprire l’incarico che certamente non dà
una remunerazione faraonica ma, comunque, appetibile: 5000 Euro lordi all'anno.
Tra le candidature arrivate in
Comune a seguito della pubblicazione del bando sono state selezionate tre
persone idonee all'incarico, convocate per il 10 aprile per il colloquio
davanti alla commissione, formata dai tre responsabili dei rispettivi settori,
cultura, affari generali e finanze, nonché di un impiegato in funzione di
segretario verbalizzante. I tre candidati, tutti in possesso dei titoli e dell’esperienza
richiesta, sono stati interrogati tramite tre domande comuni e
una domanda segreta da sorteggiare per ogni concorrente. Fin qui la procedura.
Pare, però, che ci siano stati
alcuni passaggi che possono sollevare qualche dubbio sulla procedura. Infatti alle candidate sono state poste domande non soltanto
strettamente inerenti al ruolo che potenzialmente avrebbero coperto, ma anche
su altri argomenti non precisamente inerenti, come il patrimonio artistico
presente sul territorio comunale, che non è prerogativa specifica del
bibliotecario. In particolare, inoltre, pare curiosa la presenza, tra le domande”
segrete”, di una la cui risposta esula totalmente dal ruolo, a meno che il
candidato non si occupi o si sia occupato in passato della questione. Si tratta
della seguente domanda: “partendo dall'esistente,
illustraci la tua proposta di valorizzazione turistica del territorio”.
Ovviamente un archivista bibliotecario non deve essere
espressamente preparato su una questione che prevede più una specialistica da
manager del turismo ma, qualora la cosa fosse stata ritenuta un requisito
importante, credo dovesse essere stata specificata nel bando stesso, cosa che
non è. In questo modo si metterebbero i candidati nella condizione di
prepararsi e non si creerebbero eventuali disparità tra candidati che non si
siano mai occupati di turismo e chi, invece, lo abbia già fatto. In questo modo si
sarebbe evitata la possibilità di un ricorso da parte dei candidati esclusi
che, invece, con questi presupposti, ne avrebbero, secondo me, facoltà. Per la
cronaca, l’incarico è stato conferito alla figura che lo aveva già svolto in
precedenza.
Luca
Craia
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