Siamo al quarantesimo giorno di attesa per l’appuntato di Monte
San Giusto che, ricorderete, colpì un malvivente, uccidendolo, con un
proiettile partito nel tentativo di evitare di farsi uccidere a sua volta dal
medesimo. Un’attesa lunghissima, è facile immaginarlo, oserei dire disumana, in
cui il naturale travaglio che un uomo retto subisce per aver ucciso un altro
uomo, per quanto involontariamente, viene gravato del fardello del non sapere
quale futuro si avrà, una spada di Damocle che potrebbe implicare sia l’archiviazione
del caso, come ci si aspetterebbe, ma anche un rinvio a giudizio e,
addirittura, un procedimento civile per risarcimento danni.
Sì, perché in Italia è possibile anche questo. È possibile che la
famiglia di un delinquente che perda la vita nell’atto di delinquere possa essere
risarcita. Ci sono casi importanti con cifre altrettanto importanti nella
giurisprudenza recente. Ci sono leggi contraddittorie soggette all’interpretazione
del giudice. C’è un garantismo degenerato che induce alcuni giudici a
schierarsi dalla parte di chi delinque piuttosto che da quella di chi legittimamente
si difende o, addirittura, di chi, per proprio dovere, difende i cittadini.
Come in questo caso.
Ieri il Carabiniere di Monte San Giusto è stato sentito dal
giudice, finalmente, e quindi il quadro dovrebbe essere completo, tra perizie e
rilievi. Quindi si dovrebbe andare verso l’archiviazione del caso. Ma, anche in
questa ipotesi, c’è la possibilità che la famiglia del ladro ucciso possa
intentare un’azione civile per ottenere un risarcimento. E potrebbe anche
ottenerlo, anche se è dimostrato che il loro congiunto era un criminale, ladro
e potenziale assassino, visto che tentò di uccidere lo stesso carabiniere e gli
altri suoi colleghi.
Credo che un tutore dell’ordine non debba essere sottoposto a questo
castigo, perché di castigo si parla, quando si tiene una persona per decine di
giorni nell’attesa di sapere. Credo che non si possa nemmeno contemplare la
possibilità che un tutore dell’ordine debba rischiare di dover pagare un
risarcimento per un’azione compiuta nell’adempimento del proprio dovere. Credo
che questa storia, come tante altre prima, testimoni come il nostro Paese stia
andando verso una deriva dottrinale e ideologica che, se da un lato crea
immensi danni all’ordine pubblico, dall’altro genera un’esasperazione nei
cittadini che non può portare a nulla di buono. Uno Stato civile e moderno deve
avere leggi chiare, facilmente applicabili, difficilmente sottoponibili a
interpretazione. Deve avere sanzioni giuste e inevitabili. E chi difende il
cittadino deve essere tutelato e non può temere nulla dallo Stato che serve.
Luca
Craia
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