Essendo i nostri governanti gli eredi di quello che una volta era
il Partito Comunista, verrebbe facile la battuta: i comunisti non mangiano i
bambini ma li cuociono a fuoco lento. È quello che accade in questi giorni
nelle scuole elementari capoluogo di Montegranaro, quelle rosse, per capirsi
meglio. A segnalarmelo sono alcuni genitori che hanno trovato, all’uscita da
scuola, i figli madidi di sudore. Il motivo è semplice: i termosifoni a scuola sono
ancora accesi.
C’erano più di venti gradi, oggi a mezzogiorno. La scuola,
inoltre, è esposta a sud, quindi si riscalda già da sé a causa dell’irraggiamento
solare continuo, specie dopo l’abbattimento degli alberi di via Cavallotti. Fatto
sta che in classe si scoppiava dal caldo, e a poco è servita l’iniziativa delle
insegnanti di far togliere qualche indumento ai bambini. Altro non possono
fare, le insegnanti, in quanto la gestione del riscaldamento è stata
esternalizzata e solo la ditta che fornisce il servizio può spegnere i
riscaldamenti.
Che vi devo dire, a me pare assurdo che, il 2 aprile, si mandino i
riscaldamenti a tutta manetta. Si fa del male ai bambini, che così rischiano di
prendersi qualche malanno. Si spreca energia. Si va in direzione contraria al
provvedimento preso pochi giorni fa per ridurre le polveri sottili. Insomma, un
altro pastrocchietto, da aggiungere alla collezione.
Luca
Craia
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