Videosorveglianza utile o
palliativo? Ho sempre ritenuto le telecamere di videosorveglianza, su cui il
Comune di Montegranaro sta puntando tutta la sua politica sulla sicurezza, un’arma
a doppio taglio. Se da un lato possono essere un valido strumento per l’identificazione
di chi compie delitti o infrazioni gravi, dall’altro diventano un alibi per non
mettere in campo altre risorse che potrebbero essere più utili ed efficaci. La
presenza di telecamere sarebbe ottimo strumento se controllate in tempo reale,
diventando, quindi, un mezzo per impedire l’atto criminoso e non soltanto un
mezzo di indagine. Ma, anche come mezzo di indagine, potrebbe essere un
deterrente qualora vi fosse la certezza circa la loro efficienza, cosa che non
è.
Numerosi sono i casi in cui le
telecamere c’erano ma non funzionavano, ne abbiamo dato conto spesso su queste
pagine. In altri casi, come quello che sto per raccontare, le telecamere c’erano,
funzionavano, ma non abbastanza.
Ricordate qualche settimana fa il
furto in una profumeria di viale Zaccagnini? Si trattò di un furto importante,
di grande valore, e compiuto con perizia da chi sapeva sicuramente come agire e
cosa portare via, visto che furono asportati solo profumi di pregio e molto
costosi, facendosi strada tra mezzi di sicurezza notevoli. Fin da subito si
disse che si sarebbe fatto affidamento sulle immagini riprese dalle telecamere
di sicurezza poste a pochissima distanza. Ebbene, le immagini ci sono ma non si
vede niente, le telecamere sono a bassa definizione e inadatte per le immagini
scarsamente illuminate come quelle notturne.
È evidente che un professionista del
crimine, come è pensabile fossero gli autori di questo furto, prenda tutte le
precauzioni prima di agire, svolgendo sopralluoghi in zona e calcolando rischi
e contromisure. È altrettanto evidente che un professionista del crimine sappia
riconoscere una telecamera e le sue capacità. Quindi è evidente che i ladri sapessero
di non avere nulla da temere da quelle telecamere. Quindi a cosa servono quelle
telecamere?
Il punto è questo: se Montegranaro
fa della videosorveglianza la sua bandiera, questa deve essere efficace al
100%. Se l’efficacia è minima come in questo caso, ed è pensabile che non siano
le sole telecamere di scarsa qualità presenti sul territorio, l’effetto è
contrario, invita il malfattore ad agire proprio a Montegranaro sapendo che la
videosorveglianza non è efficiente e non ci sono altre misure di sicurezza in
quanto ci si affida solo a essa. Mi pare chiaro che, stando così le cose, le
telecamere creino più danni che benefici.
Luca
Craia
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