sabato 1 aprile 2017

Il fantasma della Proloco e le mire dell’Amministrazione.



Si torna a parlare di Proloco, a Montegranaro. Una parola che evoca scenari passati apocalittici e, ciononostante, ancora ha la sua attrattiva sulla politica. Lo si fa perché nell’intento di Beverati di predisporre un progetto sul centro storico, si fa riferimento anche a organismi attuatori di piani per il rilancio turistico, tra i quali pare di intravedere il miraggio della Proloco.
Sono sempre stato un sostenitore della Proloco, ci ho scritto fiumi di parole per sostenerne la costituzione in passato, e quando finalmente nacque la prima Proloco montegranarese realmente libera da guinzagli politici la sostenni finchè questa, il guinzaglio, se lo fece mettere dai soliti intrallazzatori della politica collaterale. Oggi, però, l’esigenza di una Proloco è tramontata. Le associazioni si sono organizzate, esiste una struttura che non si chiama Proloco ma di fatto ne assume i compiti e gode del sostegno della stragrande maggioranza delle associazioni culturali, sociali e sportive. Cercare di creare una nuova Proloco, oggi, significherebbe dare vita a un clone senz’anima e senza scopo.
Eppure pare che la volontà ci sia, ci sono voci di contatti tra l’assessorato alla cultura e alcuni esponenti di spicco dell’associazionismo, si vocifera di gran rifiuti e disponibilità date con una certa leggerezza, forze nella smania di trovare un varco di visibilità. Fatto sta che l’operazione, sempre ammesso che parta, molto probabilmente sarà l’ennesimo naufragio dell’ennesimo tentativo di mettere le mani sull’associazionismo montegranarese che già, in passato, ha chiaramente dato segno di non gradire. Ma, a quanto pare, la lezione data dalla fine indegna dell’ultima Proloco e del fallimento della consulta delle associazioni sembra non sia stata recepita.
Ci si riprova, quindi, con un approccio forse più prudente. Ma l’esito sarà probabilmente lo stesso: figuraccia per l’amministrazione comunale e un’altra personalità, quella del potenziale presidente, bruciata. Non credo affatto che il mondo delle associazioni possa accettare alcuna imposizione, men che meno una Proloco nata su indicazioni politiche e dalla politica manovrata. Non sarebbe accettata, non sarebbe riconosciuta, nascerebbe morta. Meglio sarebbe cercare di riallacciare i rapporti con il mondo dell’associazionismo, sfilacciati e deteriorati da troppi comportamenti censurabili e cattiverie gratuite. Ma, vista anche la scenata di Beverati di ieri sera in Consiglio Comunale, in cui si è messo addirittura a fare l’elenco delle associazioni che beneficiano della magnanimità del Comune, la vedo dura.

Luca Craia

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