Non ci volevo scrivere perché, in tutto franchezza, pubblicare
quasi un pezzo al giorno per dimostrare l’inadeguatezza del vicesindaco di Montegranaro
sta diventando troppo facile e per niente divertente, come sparare sulla Croce
Rossa; e, siccome scrivo prevalentemente per mio diletto, sto cercando di
evitare la cosa in quanto non mi dà più soddisfazione. Purtroppo, però, il
nostro ne fa una nuova ogni due per tre, e resta difficile passarci sopra. L’ultima
è bellissima: si vanta del fatto che Prada costruisca un eliporto per la
propria azienda a Montegranaro.
Ci sono due motivi per giudicare risibile questa ennesima auto-attribuzione
di paternità. Prima di tutto non si capisce che ci sia da gioire, visto che si
tratta di una struttura privata che potrà eventualmente essere utilizzata a uso
pubblico in caso di emergenza. Ricordiamo, però, che Montegranaro già possiede
un’elisuperficie pubblica davanti l’ospedale e si può sempre utilizzare quella
che, oltretutto, è stata inaugurata una quindicina di volte. Ricordiamo inoltre
che ci sono ben due campi sportivi su cui far atterrare un elicottero. Quindi
tutta questa urgenza di avere un nuovo spazio utilizzabile come aviosuperficie
pubblica non mi pare che ci sia. E quella di Prada non è pubblica.
Secondo motivo per cui ridere è che l’eventuale merito non spetta
certo al Vicesindaco e nemmeno alla sua compagine. Il progetto di cui l’elisuperficie
è parte integrante di un disegno più ampio che è stato approvato nel periodo in
cui era Sindaco Gismondi, il quale non ha mai nascosto di essersi adoperato perché
la cosa fosse fattibile. È un progetto, quello sì, utile a Montegranaro non perché
fa atterrare elicotteri ma perché porta posti di lavoro in un momento
difficilissimo. Lo ricorda puntualmente
anche Il Resto del Carlino di ieri, stabilendo chiaramente la paternità della
cosa nella figura dell’ex Sindaco Gismondi. Quindi quale sia il ruolo del
Vicesindaco in questa vicenda rimane poco chiaro.
Fatto sta che la visita quotidiana al profilo Facebook di Ubaldi
rivela spesso divertenti sorprese. Tutti ricordiamo il teatrino degli sbotti di
fiele contro il Presepe Vivente, oppure i frequenti attacchi, diretti e non
privi di cattiveria, contro cittadini rei di non essere in linea con l’ubaldipensiero
(io ne sono stato spesso protagonista; mi ha chiamato bruttarello, pelato,
venditore di quaderni, stalker e in una lunga serie di altri epiteti che
tralascio e che vi lascio immaginare quanto mi abbiano prostrato).
Poi ci sono le medaglie.
Quando c’è da attaccarsi una medaglia, il Vicesindaco non resiste:
“di chi è questa medaglia? Mia!”. Così diventa suo il merito di ogni cosa che
non venga specificamente rivendicata. Non perde tempo a farsi la foto nelle
iniziative benefiche in cui non c’entra nulla e, ogni qual volta si presenti l’occasione
di attribuirsi la paternità di qualcosa, coglie al volo l’occasione. Del resto
è questa la nuova politica, una politica dell’apparire, magari senza fare, e di
questo Ubaldi è un interprete formidabile. Peccato che, molto spesso, ci sia
qualcuno a sgamarlo. Ma, come egli stesso dice, l’importante è che si parli di
lui, poco importa cosa si dica.
Luca
Craia
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