L’incapacità di articolare il
ragionamento e calibrarlo con la realtà perché si è talmente indottrinati,
talmente condizionati dall’ideologia, talmente calati nel ruolo del santone
buono e salvifico, è il grosso limite di quella parte politica e sociale che
oggi chiamiamo radical, ma che eredita la parte peggiore della morale
comunista. Orfani del proletariato, dal quale si sono allontanati preferendo i
salotti di alcantara e i maglioncini di cachemire alle fabbriche, ora si
riciclano come tutori del povero immigrato maltrattato dagli sporchi Italiani
razzisti. Arrivano oltre ogni limite nella loro lotta post-sociale, addirittura
invitando le Istituzioni a non applicare la legge dello Stato.
È quello che fa, in maniera invero non sorprendente, l’estrema sinistra
fermana (quella stessa che, la scorsa estate, accusava Fermo e tutto il suo
territorio di razzismo), all’opposizione, naturalmente, esortando il Comune di
Fermo a non applicare la legge “Minniti-Orlando” perché, secondo gli ex paladini
del proletariato che non interessa più, questa legge dello Stato, a loro non
piace. Ritengono, i radical del Fermano, che la legge sia “di stampo
autoritario” e per questo presentano in Consiglio Comunale un apposito ordine del giorno.
Non voglio scendere nel dettaglio della legge caduta nel mirino dei nostri
paladini dell’immigrato, ma vorrei sottolineare come queste organizzazioni,
come dicevamo, non ritengano di muovere azioni politiche, contro una
legge che ritengono ingiusta, cosa che sarebbe pienamente legittima, ma
chiedono semplicemente di “disobbedire” alla legge, contraddicendo le loro
stesse funzioni in quanto forze rappresentate all’interno delle Istituzioni.
Insomma, secondo questo ragionamento, sarebbe legittimo non applicare
qualsiasi legge sia contraria ai nostri principi, cosa che, così a prima vista,
parrebbe piuttosto pericolosa. Pare che la questione arriverà in Consiglio
Comunale e lì vedremo quali saranno i cattivoni razzisti che bocceranno la
richiesta che odora di santità ma, nel contempo, si mostra un totale distacco
dalla società nonché una certa disinvoltura nel ruolo istituzionale. Nei
salotti radical il problema immigrazione è solo una questione di principio.
Luca
Craia
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