La festa delle Associazioni del 2013 |
È impreciso il giornalista del Corriere Adriatico quando parla di
chiusura del parco del Chienti, l’area intorno al laghetto del Torrione di Montegranaro,
per mano del Commissario Prefettizio. In realtà il Commissario si limitò a far
recintare lo specchio d’acqua, mentre l’area rimase aperta e perfettamente
utilizzabile. La chiusura, con tanto di lucchetti, è avvenuta successivamente
per volontà dell’Amministrazione Comunale guidata da Ediana Mancini, e la
questione non è legata alla sicurezza, che era comunque stata garantita dalla
recinzione del lago, ma dalla volontà incomprensibile (o forse
comprensibilissima ma difficile da spiegare) di dare l’area in gestione a un
privato.
Anche questa soluzione, per quanto tutt’altro che ideale, avrebbe
potuto essere molto più snella e veloce, ma qualcosa deve essere andato storto
e tutto si è fermato, con la conseguenza di aver perso la fruibilità dell’area
per tre lunghissimi anni. L’area, ricordiamolo, precedentemente era curata
dalla Protezione Civile e risultava costantemente manutenuta e in ordine. Con l’Amministrazione
Mancini la Protezione Civile ha perso la gestione che non è stata affidata a
nessuno, con i risultati che tutti vediamo: una nuova area di profondo degrado.
I cittadini, in tutto questo giochino incomprensibile, sono quelli
che ne fanno le spese. Se prima c’era un parco dove fare scampagnate, pic nic,
manifestazioni, dove era possibile recarsi e trovare spazi curati, oggi c’è una
distesa di erbacce che non cura nessuno. Tutto questo perché la volontà
politica è di dare in gestione lo spazio ai privati, con vantaggi che, in
verità, sfuggono, a meno che non si pensi a quelli dell’eventuale privato.
Luca
Craia
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