Una manifestazione diffusa, non soltanto a Roma ma in tutti i paesi più
rappresentativi del cratere del terremoto che ha colpito il Centro Italia. È l’esasperazione
a farsi vedere con forza, più forte delle legittime rivendicazioni, più forte
dei diritti negati. La gente è al limite della sopportazione e lo sta
dimostrando. Ma manca la solidarietà nazionale, è come se questo angolo d’Italia,
dopo l’iniziale slancio di generosità, sia stato dimenticato dagli Italiani,
quasi come se pensare a quello che stanno passando i terremotati del Centro
faccia troppo male, quasi come si preferisca non pensare a una cosa tanto
brutta.
Nel contempo i media stanno spegnendo le luci. Lo notavo negli ultimi
giorni leggendo i dispacci ANSA: quelli riguardanti il terremoto, che fino a
qualche tempo fa erano frequenti e assidui, stanno sparendo. E se spariscono
dall’ANSA, figuriamoci sulle pagine dei grandi quotidiani nazionali. La stampa
di regime fa il suo lavoro e cerca di smorzare l’emotività di questa situazione
non parlandone, cerca di evitare che il malcontento di chi vive questa tragedia
e si vede abbandonato dalle Istituzioni nazionali di diffonda e crei un’onda di
protesta difficile da controllare. Quindi la stampa va verso un silenzio
progressivo e programmato, lasciando la cronaca di questa assurda situazione ai
giornali locali e agli spazi autogestiti come questo che, tutto sommato, tanto
danno non fanno.
Ben venga quindi una nuova manifestazione perché riaccende qualche
riflettore, fa tornare il problema alla ribalta e obbliga gli organi di
informazione a tornare a parlare di terremoto. Obbliga anche il Presidente del
Consiglio a dire l’ennesima banalità, ma gli tocca farlo sulla ribalta nazionale,
e qualcuno ricorderà questo ennesimo impegno quando verrà disatteso.
È fondamentale tenere accesa l’attenzione. Non bisogna farsi prendere dalla
rassegnazione, non bisogna in alcun modo dividersi. Soprattutto non bisogna
lasciare che queste terre vengano distrutte non dal sisma ma da una volontà
politica indicibile e vergognosa.
(foto Rita Altarocca)
(foto Rita Altarocca)
Luca
Craia
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