Uno si immaginerebbe che, spegnendo
le luci, si risparmino dei soldi. Giammai uno si immaginerebbe che, spegnendo
le luci, si debbano spendere più soldi che lasciandole accese. A Montegranaro,
invece, avviene proprio questo. A Natale, invece delle solite luminarie
luminose e luminescenti che, oltretutto, fanno anche luce, si era pensato che,
per il centro storico, fosse idea pittoresca spegnere tutto, mettere delle
gelatine ai lampioni in modo di oscurare anche la luce, invero già fioca di per
sé, delle plafoniere stradali e illuminare i monumenti principali con dei fari dai
colori smorti e fiochi.
A ravvivare il tutto ci avrebbero
pensato altri proiettori a stampare stelle abbaianti sui muri del municipio in
modo che, l’occhio, rattrappito da tanto buio, rimanesse stordito dalle
suddette stelle per non vedere più nulla, ma proprio nulla. Il risultato fu, come dire, pittoresco. Molto
gradito a coppiette clandestine e spacciatori, fu giudicato entusiasmante dal
conte Dracula, in transito notturno e spettacolare dal mostro di Frankenstein,
recatosi in quel di Montegranaro per risuolare le scarpe.
Messasi l’anima in pace, i
Montegranaresi, rassegnati a uscire di casa con la torcia elettrica, si
consolarono baloccandosi con l’idea che, almeno, la spesa per le luminarie
natalizie sarebbe quantomeno stata più lieve. Errore. È di oggi la
pubblicazione del consuntivo di spesa, invero tanto invocato per curiosità sin
dai tempi del buio natalizio, che fornisce una robusta mazzolata alle speranze
di austerità e risparmio. Il buio pesto di Natale è costato, incredibile ma
vero, 4880 Euro, rendendo così l’operazione, oltre che pittoresca, del tutto
incredibile.
Luca
Craia
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