Se l’avessi detto o scritto io,
apriti cielo. Mi sarebbero piovute addosso le ire funeste di tutta la nomenclatura
radical di Montegranaro, della CGIL di Fermo (che spesso interviene dandomi
allegramente del razzista) e degli hater professionisti nazionali e di
importazione. Ma, siccome lo hanno riportato tutti e due i quotidiani locali,
posso fare mio quanto esposto dall’associazione “Amici di Fido” che, peraltro,
risulta in ottimi rapporti con l’Amministrazione Comunale montegranarese. E
infatti pare sia vero quanto affermato dagli amici cinofili, ossia che ci sono
diversi extracomunitari, in particolare magrebini e cinesi, che conducono cani
in violazione di ogni regola sancita e di buon senso e, se qualcuno glie lo fa
notare, nella migliore delle ipotesi viene insultato.
Se vogliamo essere onesti, non è una
situazione gravissima. È grave ma non gravissima. Ci sono aspetti della
convivenza tra autoctoni e oriundi molto più complicati, difficili e
pericolosi. Per esempio ci sono bande di ragazzini magrebini che entrano nei
negozi e minacciano i proprietari di mettere tutto a soqquadro se non si dà
loro del denaro, oppure chiedono denaro agli automobilisti stendendosi in mezzo
alla strada davanti alla macchina. Agiscono sempre in branco, sono tutti
minorenni, nessuno può o vuole fare niente per fermarli.
Per fare un altro esempio, il Campo
dei Tigli è diventato il Bronx. Passarci è pericoloso, specie nelle ore buie.
Sono molti i casi, denunciati e non, di taglieggiamento, furto, scippo,
minacce. E sono sempre giovani stranieri, quasi sempre, anche loro, Magrebini.
Sono noti a tutti personaggi equivoci, spacciatori, gente dedita a traffici
strani. Insomma, un quadro tutt’altro che rassicurante, tutt’altro che
integrante, se vogliamo.
Poi ci sono le note di colore,
chiamiamole così, come quella dei cani di cui parlano gli Amici di Fido. C’è l’episodio
della svampita marocchina che ruba la macchina dell’ex assessore Zincarini per
farsi un giretto a Civitanova e poi se la parcheggia sotto casa. Ci sono le
macchine dei Magrebini puntualmente parcheggiate in modo di prendersi lo spazio
di due macchine, o di ostruire la normale circolazione. Ci sono gli insulti
gratuiti agli Italiani mentre passano per strada, ci sono le mancate osservanze
dei regolamenti comunali come le parabole piazzate ovunque o il conferimento
dell’immondizia fatto un po’ come ci pare. Posso continuare ancora a lungo, di
esempi ce ne sono a pacchi.
Il punto è che così si convive male,
e non è questione di razzismo, amici miei. È vero, ci sono anche gli Italiani
che non rispettano le regole, ci sono anche gli Italiani delinquenti, se è per
questo. Ma nella nostra piccola realtà locale, che non credo sia tanto diversa
dalle altre piccole realtà locali, i Montegranaresi si sentono a disagio per
questa situazione, perché chi viene in Italia a cercare una nuova vita non può
danneggiare quella degli altri, né in maniera lieve né in maniera pesante.
Proprio non può, perché poi non possiamo parlare di integrazione, di
accettazione, di accoglienza. La mia esperienza personale è fatto di tentativi
di integrazione e accoglienza andati a vuoto, e non sono certo una mosca
bianca. E se è vero che ci sono stranieri bravissimi che, invece, fanno del
tutto per integrarsi, il loro sforzo è totalmente vanificato dal comportamento
degli altri che, invece, di integrarsi nemmeno ci pensano. E questo non va per
niente bene.
Luca
Craia
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