Se avete presenti le classiche
recite di fine anno scolastico potrete capire come il paragone sia calzante con
la messa in scena quotidiana a cui assistiamo grazie alle uscite sul giornale
da parte degli amministratori comunali montegranaresi i quali fanno a gara a
chi sia più puerile e, consentitemi, ridicolo. L’uscita di Ubaldi di oggi,
però, spiazza tutti e fa vincere al Vicesindaco il premio “Primo della classe”
e cento lire messe in palio dalla maestra.
Sì perché riempire una pagina di
giornale per dire al mondo intero quanto si è bravi, quanti voti si è presi e
fare marameo all’avversario che, di voti, ne avrebbe presi meno è una roba che
non si può raccontare, è di una infantilità disarmante. Se l’altro giorno
Beverati faceva pappappero oggi Ubaldi arriva a fare marameo e ci consegna l’immagine
di una politica che farebbe ridere se non fosse tragica. Perché se questo è il
livello di chi governa Montegranaro, siamo messi davvero molto male.
Ubaldi fa i dispetti a Gismondi e
gli dice un sacco di cose brutte, pare quasi di udire una pernacchia tra una
frase e l’altra. Parte dagli “e allora tu” e finisce con “io però sono più
popolare (magari anche più bello)”. Gli rinfaccia di averlo in passato appoggiato
(e, secondo la sua attuale angolazione, deve aver sbagliato, ma non lo ammette)
e arriva a dirgli questa frase che riassume tutto l’ubaldi-pensiero: “quando siamo
stati nelle stesse liste da semplici candidati consiglieri, io sono sempre
arrivato primo”. Questa
affermazione le vale tutte, le 100 Lire che gli darà in premio la maestra. Marameo
pappappero.
Ubaldi è quello
che affermò che, per esprimere il proprio parere, bisogna candidarsi e farsi
eleggere, come ha fatto lui, altrimenti tutti zitti. Ubaldi è quello del metodo
di attaccare l’avversario sul piano personale piuttosto che sugli argomenti.
Con me lo fa da una vita e, il bello, è che è abituato a farlo fare agli altri,
lui rimane nascosto. In questa uscita però c’è una novità perchè, almeno, ci
mette la faccia direttamente, non si nasconde dietro fantomatiche
organizzazioni senza organigramma che scrivono comunicati senza firmarli.
Almeno stavolta la figuraccia è tutta sua.
Luca
Craia
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