L’incrocio tra la Mezzina e l’Elpidiense,
all’altezza del rifornimento, poco prima del ponte sull’Ete, è troppo spesso
teatro di incidenti, troppo spesso scenario di eventi luttuosi, l’ultimo poco
più di un anno fa in cui perse la vita una giovane di Montegranaro. È regolato
da un semaforo che, oltretutto, spesso è spento o lampeggiante. In ogni caso è
evidente che il semaforo non sia sufficiente per garantire la sicurezza dell’incrocio:
distrazione, velocità elevata, eventuali guasti meccanici non possono essere
scongiurati da una luce rossa.
L’adozione di una rotatoria sarebbe
la soluzione ideale. La rotatoria rallenta fortemente il traffico ma non ne
influenza la scorrevolezza, anzi, la agevola perché non c’è il tempo di arresto
del semaforo. Con questo rallentamento è evidente che si possa ottenere una
forte diminuzione del numero di incidenti e della loro gravità, essendo la velocità
più bassa. Se ne era parlato lo scorso anno, dopo l’ultimo incidente mortale, e
la Provincia di Fermo pareva intenzionata a installare la rotatoria. Poi è
stato tutto dimenticato. Passata l’onda emotiva dovuta al lutto, il semaforo è
rimasto l’unico mezzo a regolare l’incrocio, nel silenzio generale di
Presidenti di Provincia e Sindaci dei Comuni interessati, quello di
Montegranaro e quello di Sant’Elpidio a Mare.
È per questo motivo che ho promosso
una raccolta di firme, cosciente che è solo un mezzo, nemmeno tra i più
potenti, per sollecitare soluzioni proponendo di nuovo la rotatoria. La
petizione è online sulla piattaforma Change ed è diretta al Presidente della
Provincia ma anche ai Sindaci di Montegranaro e Sant’Elpidio a Mare, perché si
facciano interpreti del problema presso il Presidente della Provincia di Fermo,
e al Prefetto, perché ne sia a conoscenza. Invito i lettori di questo blog a
firmarla, perché la vita umana non ha prezzo e una rotatoria, per quanto costosa,
vale sempre meno di una persona che perde la vita in un incrocio regolato male.
Ù
Luca
Craia
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