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L'architetto Giovanna Paci |
Siamo rimasti male dall’esito del bando per l’assegnazione dell’incarico
di co-progettazione sul centro storico. Prima di tutto, a farci rimanere male,
è stato il fatto di avere avuto notizie solo dalla stampa, senza essere
contattati direttamente dall’assessore. Per collaborazione noi intendiamo un’altra
cosa, e certamente non qualcosa che cammini a senso unico.
Ma quello che ci ha fatto rimanere più sorpresi è stata la
constatazione che, ad aggiudicarsi l’incarico, sia stata una cooperativa sociale, capacissima, per carità, nel suo campo, ma che non mostra particolari competenze
nell’ambito del recupero urbanistico e architettonico di un centro storico. È vero,
come ha precisato l’assessore Beverati, che abbiamo anche la collaborazione di
Giovanna Paci, ottima professionista nonché presidente dell’Ordine degli
Architetti, e sappiamo anche che Beverati la conosce molto bene per aver
collaborato con lei in passato in più occasioni, tra le quali, se ben ricordo,
anche la redazione del famoso progetto sul centro storico del 2009.
Però vorremmo ben capire che linea guida ci si vuole dare, perché se l’impronta
caratterizzante del progetto dovesse essere quella dell’inclusione sociale, sul
modello di Lido Tre Archi, per capirsi, temo che la strada non sarebbe
condivisibile.
È per questo che abbiamo chiesto un incontro urgente all’assessore
Beverati, un incontro per capire come dovrà articolarsi la nostra
collaborazione con l’attore della co-progettazione. Ci aspettiamo, quindi, di
poter discutere preliminarmente del tutto a brevissimo con Beverati e la
cooperativa sociale Nuovaricerca Agenziares, per avere informazioni che ci
auguriamo siano tranquillizzanti.
Luca Craia
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