Ha celebrato i suoi quarant’anni
di sacerdozio con l’umiltà che lo ha sempre contraddistinto, senza proclami,
circondato dagli amici di sempre e dai nuovi parrocchiani. Una cerimonia
solenne nella pieve di Sant’Anatolia a Petritoli dove oggi risiede come
parroco, una cerimonia, dicono le cronache, anche semplice come è semplice
questo sacerdote che, nella sua semplicità, riesce a raggiungere grandi
traguardi.
Lo conosciamo bene, don
Umberto Eleonori, a Montegranaro. Possiamo dire che è uno di noi, anche se un
Sacerdote appartiene a Dio e non a un paese, per quanto egli sia legato a una
terra e per quanto la gente si leghi a lui. Ma la storia di questo prete è
intrecciata con Montegranaro a doppio filo e Montegranaro gli deve davvero
molto, a cominciare dai suoi anni giovanili da diacono, al fianco di don Carlo
Leoni, per finire col suo periodo da parroco in cui ha lottato per mantenere
vive e forti due delle tre parrocchie del paese.
Posso dire credo senza tema
di smentita che, dopo don Peppe Trastulli, don Umberto sia, fino a oggi, il
pievano più amato dai Montegranaresi, anche con qualche animo contrario che ci
sta quando si lavora forte e tanto per un paese. Uomo schietto, dai modi decisi
e netti, poco incline al compromesso ma in possesso di un profondo senso di
giustizia, don Umberto sta certamente facendo bene anche a Petritoli, e le
attestazioni di stima e amicizia che sono arrivate anche per questo suo
importante traguardo lo testimoniano.
Voglio quindi formulargli i
miei auguri personali, auguri di poter continuare a lungo a portare avanti la
sua missione sacerdotale con la forza e l’equilibrio avuti fino a oggi. Auguri,
don Umberto.
Luca Craia
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