Mi spiace davvero, e lo dico
col cuore, dover ogni volta criticare anche in maniera aspra l’operato dell’assessore
al turismo e al centro storico del Comune di Montegranaro, Giacomo Beverati, ma
egli rappresenta un’immensa delusione politica per chi, come me, in passato aveva
molto creduto in lui e lo aveva sostenuto in alcune sue avventure elettorali.
Giunto finalmente a rivestire il ruolo di assessore a Montegranaro, dopo anni di
atttività politica e scarsi risultati, Beverati continua a proporre soluzioni
cervellotiche, poco pratiche, obsolete.
L’ultimo esempio lo abbiamo avuto
con l’iniziativa folignate di Noi Marche dove, mentre altri comuni proponevano pacchetti
turistici articolati, il nostro poneva sul mercato ancora una volta il discorso
outlet-artigianato-Veregra Street. È un concetto ormai superato, quello del
turismo legato alla produzione calzaturiera, proprio per via del fatto che la
stessa produzione calzaturiera non rappresenta più, purtroppo, l’humus
economico di Montegranaro. E se è vero che Veregra Street può essere una buona
attrattiva per il turista già presente in loco lungo la costa, dobbiamo comunque ricordare che
dura soltanto pochi giorni e poi c’è il nulla o quasi. Del resto, per quanto
sopraffini siano le produzioni artigiane montegranaresi, di cui a Foligno è
stato forse portato l’esempio più alto, faccio davvero fatica a immaginare un
turismo imperniato sull’acquisto del prodotto calzaturiero artigianale, un
prodotto di lusso che difficilmente potrà attrarre torpedoni di turisti verso
le nostre colline.
Beverati stenta a comprendere
che Montegranaro non ha una vocazione turistica, e può fare turismo soltanto
sfruttando tutte le proprie peculiarità, tra le quali c’è la calzatura ma anche
un patrimonio culturale e ambientale molto interessante se mantenuto e proposto
a dovere, e mettendosi in rete con gli altri comuni della zona. Fino a oggi
questo mettersi in rete non si è visto e anche l’iniziativa umbra è risultata sterile
se togliamo le solite vecchie canzoni sui gemellaggi culturali, canzoni sentite
ma mai ballate.
È
ora di fare qualche
proposta più articolata, ragionata e, consentitemi, intelligente. Non
riesco a
comprendere come mai Beverati, che pure, conoscendolo, mi risulta ben
attrezzato culturalmente per essere così scontato nella progettualità in
questo
comparto, continui a sbattere contro il vetro chiuso come una mosca.
Sembra quasi che il nostro assessore sia imbrigliato tra la necessità
di emergere in una compagine in cui ha sempre rivestito un ruolo
marginale e il bisogno di rispondere a un elettorato che certamente,
come me, è fino a
oggi fortemente deluso dal suo operato. Il guaio è che è rimasto poco
più di un
anno prima delle elezioni e quello che si vede all’orizzonte è soltanto
la
continua riproposizione di idee strampalate o banali, comunque
inefficaci, e un
infinito sperpero di soldi pubblici.
Luca Craia
(foto Cronache Maceratesi)
(foto Cronache Maceratesi)
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